Sfratto a Fidenza, botta e risposta tra il Comune e la Rete Diritti in Casa

da Rete Diritti in Casa

Andrea Massari, sindaco di Fidenza

Dopo il comunicato di denuncia della drammatica situazione che si trova ad affrontare la famiglia con tre minori a Fidenza, prima sfrattata poi allontanata dal residenza dove era stata collocata per emergenza, ci aspettavamo una qualche risposta concreta, invece è arrivata solo la risposta sgangherata del Sindaco di Fidenza Massari. Sfidiamo chiunque a trovare la differenza tra toni e contenuti del comunicato del sindaco Pd e quello che avrebbe potuto fare un qualsiasi sindaco leghista. Continue reading “Sfratto a Fidenza, botta e risposta tra il Comune e la Rete Diritti in Casa”

Ecco la fase 2: a Fidenza, sfratto e un’intera famiglia costretta in strada

da Rete Diritti in Casa

A Fidenza, stamattina una famiglia composta dai genitori e tre figli minori, il più piccolo dei quali di soli 3 anni, è stata fatta uscire senza soluzioni alternative accettabili dall’alloggio di emergenza (un residence), in cui era stata fatta entrare dopo lo sfratto e qui tenuta durante la prima fase dell’emergenza coronavirus. La cacciata dalla soluzione di emergenza di questa mattina avviene nonostante perduri in modo pesante l’emergenza sanitaria derivante dal coronavirus. La famiglia viene esposta a pericolo di contagio, e sarà costretta a vagare per le strade. La busta paga dell’unico genitore che lavora non basta certo a pagare un affitto privato o la permanenza in un albergo. Continue reading “Ecco la fase 2: a Fidenza, sfratto e un’intera famiglia costretta in strada”

Uomini e donne usa e getta. Il “loro” 1° maggio

di Cristina Quintavalla

Silenziati, resi invisibili, non riconosciuti. In questi drammatici giorni le lavoratrici e i lavoratori vengono nominati il meno possibile. Al centro c’è la caduta della produzione, il calo del fatturato, la mancanza di liquidità delle aziende, il rischio di crollo delle PMI, la difficoltà ad accedere ai prestiti delle banche, la contrazione della domanda. Viene dato per scontato che le imprese dovranno licenziare, mettere in cassa integrazione, e che per milioni di  lavoratori e per le loro famiglie, nel mondo occidentale contaminato dal Covid-19, si apriranno scenari di disperazione. Per i più fortunati si prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali, che funzioneranno se e finchè saranno finanziati. Tutti gli altri non ne potranno usufruire. I lavoratori autonomi (leggi: i senza lavoro costretti ad aprire una partita IVA)  usufruiranno di un bonus di 600 (forse 7-800) euro una tantum, tutti gli altri, i cosiddetti “lavoratori atipici”, probabilmente niente. Continue reading “Uomini e donne usa e getta. Il “loro” 1° maggio”

Lettera aperta degli educatori delle cooperative sociali alle scuole

da Educatori e operatori del sociale di Parma e provincia
 
 
La situazione attuale ha costretto, a ragion veduta, alla chiusura delle scuole, provocando una serie di disagi sia alle famiglie che agli insegnanti e a tutto il personale scolastico. Ma c’è una categoria di lavoratori, che pur lavorando nelle scuole, non viene presa in considerazione, o quasi, ed è la categoria degli educatori.

O’ documento nun to voglio da’

di Dea Severino*

Il ritrovato senso di comunità che aleggia negli animi in questo periodo non è altro che una gigantesca illusione collettiva. Davanti al virus non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti le stesse possibilità. Tuttavia per chi ci comanda, questa è l’occasione perfetta per sfruttare la visibilità mediatica di alcune iniziative (come i canti dai balconi), facendo leva sul nostro profondo desiderio di comunione e socialità, che avvertiamo in modo ancora più latente, costretti come siamo in casa, isolati. Questo nella speranza di poterci congratulare l’un l’altr* su che grande popolo siamo, a patto che tutt* rispettiamo le regole. Quanto migliori e forti usciremo da questa crisi, se tutt* seguiamo le regole. Continue reading “O’ documento nun to voglio da’”

Ma quale rinascimento?

da Casa delle donne Parma

Apprendiamo che la Ministra alle pari opportunità e alla famiglia, Elena Bonetti, intende istituire una task-force, dall’altisonante nome Donne per un nuovo Rinascimento, e formata da donne che si sono distinte in vari settori ‒ lavorativi, culturali, scientifici ‒ avente come obiettivo quello di avanzare “proposte ed idee per aumentare la percentuale di donne in tutti gli ambiti lavorativi, per superare le barriere all’avanzamento nei percorsi di carriera, in particolare nei campi in più rapida crescita (STEM, informatica, cloud computing, dati e intelligenza artificiale), contro gli stereotipi sul genere che impediscono alle donne di raggiungere le posizioni di leadership, per costruire un futuro sostenibile più inclusivo per tutti”. Dal testo del decreto-legge francamente ci saremmo aspettate qualcosa di più e di diverso. Continue reading “Ma quale rinascimento?”

Appello dei popoli originari, afrodiscendenti, indigeni e organizzazioni popolari dell’America latina

a cura di Giselle Sartori

L’idea di tradurre l’Appello dei popoli originari, afrodiscendenti, indigeni e organizzazioni popolari dell’America Latina, pubblicato il 6 aprile del 2020 dalla Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie), nasce dalla condizione di lockdown di questi giorni, dalla necessità di condividere idee, dubbi, riflessioni e notizie da un capo all’altro del mondo. Continue reading “Appello dei popoli originari, afrodiscendenti, indigeni e organizzazioni popolari dell’America latina”

Una voce dal carcere nell’emergenza sanitaria

Detenuti sul tetto del carcere di San Vittore a Milano (febbraio 2020).

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la testimonianza di un operatore del carcere di Parma (ndr).

Un istituzione totale come il carcere non si concilia molto con l’idea di cura e sostengo alle persone; una delle grandi contraddizioni della nostra società sta nella linea sottile fra cura e pena, fra riscatto e punizione, educazione e ribellione. Lavorare in un istituto di pena è, già in condizioni ordinarie, vissuto con pochi mezzi, isolati, con fatica ad accedere ad una pausa pranzo e a del cibo decente, e con i servizi igienici al limite della norma. Continue reading “Una voce dal carcere nell’emergenza sanitaria”

Dobbiamo stare in casa… E chi non ce l’ha?

da Rete Diritti in Casa Parma

L’epidemia Covid 19 sta mettendo sempre più a nudo le macroscopiche incongruenze di un sistema basato solo sul profitto. Non si tratta solo della questione della sanità pubblica, tagliata, trascurata e umiliata fino a giungere alla completa impreparazione dinanzi a un’emergenza come quella attuale.
Anche in merito alla questione abitativa i nodi, con questa crisi, sono giunti al pettine. La casa, l’abitazione primaria, è diventata da decenni un mero oggetto di speculazione, non è più, come da sempre andiamo denunciando, un diritto imprescindibile per l’umanità, ma un mezzo per fare affari e speculazioni. Continue reading “Dobbiamo stare in casa… E chi non ce l’ha?”