Presidio anti-sfratto in borgo delle Colonne: la polizia carica, poi il Tribunale ritira tutto

da Rete Diritti in Casa

Un momento della carica della polizia al presidio in borgo delle Colonne (immagine da video, 12/05/2022)

Sullo sfratto di oggi a Parma in borgo delle colonne 11.
Premesse. Le persone sotto sfratto sono Maria, una signora gravemente malata di diabete, e la nipote di 11 anni pure lei malata. Proprio per questo come rete abbiamo fatto istanza all’ONU per la sospensione dell’esecuzione, il tutto suffragato dall’avvocato Andrea Molè del foro di Parma.

Oggi. Nonostante le premesse e la risposta affermativa dell’ONU, stamani alle 6:00 davanti alla porta della signora c’era già un ingente schieramento di forze, reparti antisommossa compresi. Purtroppo per loro c’era anche un ingente schieramento di solidali in attesa del responso del tribunale e del medico.

Il delirio. La situazione nonostante tutto non era tesa, si attendeva. Quando improvvisamente il vice questore D. B. ha ordinato la carica condita da insulti e da frasi tipo “l’ho più duro di te, te lo metto nel culo”. Il tutto ripreso in video. Verso le 10 arrivano il medico e l’istanza del tribunale di Parma, che prende atto della richiesta dell’ONU e fissa l’udienza a giugno.

Epilogo. Lo sfratto di Maria è rinviato a luglio, con i reparti che se ne vanno con la coda fra le gambe dopo una mestissima figura.

Conclusioni: la lotta paga, la conoscenza delle leggi pure. Un grande abbraccio a chi c’era, ancora una volta la meglio gioventù ha fatto la differenza: Ecologia Politica, Collettiva Transfemminista, Artlab e Rete Diritti in Casa hanno fatto la differenza.