Occupo perché mi preoccupo! Il comunicato degli studenti del Marconi

dal Liceo Marconi Occupato

La desolante situazione dell’istruzione pubblica in Italia che vediamo tutti i giorni, e che è peggiorata di anno in anno negli ultimi venti, non è più a lungo tollerabile. Quest’anno abbiamo visto morire ragazzi della nostra età in alternanza scuola-lavoro, lavorando gratis per il profitto degli imprenditori, e quando gli studenti hanno alzato la testa sono stati manganellati e le loro proteste sono state duramente represse a Torino e nel resto di Italia. Noi non possiamo sopportare oltre questo modello di scuola che mette la nostra formazione e crescita umana all’ultimo posto, che non si interessa della situazione economica e psicologica degli studenti; privilegiando invece il loro prematuro ingresso in un mondo del lavoro fatto di precarietà e sfruttamento.

Le scelte dei governi e dei ministri dell’istruzione hanno portato a scuole fatiscenti che crollano e senza spazi, a un aumento dei costi per studiare (tra caro libri, contributi “volontari” e abbonamenti), e anche a una mancanza cronica del personale docente e ATA. Tutti questi problemi li vediamo anche al Marconi, ed è per questo che abbiamo deciso di occupare.

  • Occupiamo perché c’è bisogno di un reale piano di intervento per l’edilizia scolastica, per il Marconi, a Parma e in Italia. Nel nostro paese c’è un crollo ogni tre giorni, e l’anno scorso nella nostra scuola è caduto un lampadario, anche i bagni che sono rotti da mesi devono essere riparati. Siamo costretti a studiare in quattro distaccamenti diversi, per questo c’è bisogno che si investa per la costruzione di un’altra sede e in generale di nuovi plessi scolastici per gli studenti di Parma e provincia (affinché non siano stipati dentro a dei container come all’ITIS).
  • Occupiamo perché vogliamo che sia data una maggiore considerazione alla salute psicologica degli studenti, visto che dopo due anni di DAD e confinamento molti di noi ne hanno risentito. Chiediamo la predisposizione di un servizio psicologo funzionante e accessibile fornito dalla scuola.
  • Occupiamo perché i costi della scuola sono diventanti insostenibili per gli studenti meno abbienti. Con la crisi economica molti dei genitori hanno perso il lavoro o hanno visto diminuire lo stipendio, e tra contributo “volontario”, abbonamenti e aumento del costo dei libri, per molti studenti studiare è già diventato un lusso. Vogliamo che i soldi del nostro istituto siano usati per dare i libri di testo in comodato d’uso agli studenti che ne hanno bisogno o per l’ampliamento della biblioteca scolastica.
  • Occupiamo perché vogliamo dei trasporti pubblici efficienti e funzionanti, che vengano implementate le linee per non stare ammassati oltre i numeri di sicurezza, vogliamo che non si verifichino più incendi all’interno dei bus per via della scarsa manutenzione.
  • Occupiamo perché vogliamo una scuola realmente democratica. L’articolo 51 del regolamento d’istituto che pone sotto stretto controllo della preside la circolazione di manifesti, petizioni e questionari va abolito, così come il giornalino scolastico deve diventare uno spazio di reale discussione e produzione intellettuale per gli studenti fuori da ogni censura della presidenza. Abbiamo bisogno di maggiori spazi per la costruzione di attività autogestite da noi studenti, sia alle assemblee, che per laboratori pomeridiani.
  • Occupiamo perché in Italia centinaia di studenti vanno a lavorare gratuitamente per le aziende che non li formano nei progetti di “alternanza scuola-lavoro”, perché tutte le riforme del governo che sono state inserite nel PNRR per la scuola sono vincolate a un rafforzamento del legame con i privati che lucrano attraverso i tecnici e professionali. Le briciole che concedono per l’edilizia non sono sufficienti e nascondono pesanti riforme che stravolgono il modo in cui concepiamo la scuola come luogo di crescita e formazione.
  • Occupiamo perché gli studenti necessitano di uno spazio adibito allo studio ed al ripasso autogestito, accessibile a tutti in orario extrascolastico, all’interno dell’istituto.
  • Occupiamo perché siamo contrari alla guerra in Ucraina. È un atto di protesta contro una guerra imperialista che danneggia solo la popolazione ucraina, che miete vittime innocenti per il controllo di una zona strategica che da anni è sotto il mirino della NATO e della Russia. Come migliaia di russi si sono mobilitati contro la guerra, anche noi non vogliamo che il nostro paese prenda le armi. Pochi giorni fa il parlamento ha approvato l’aumento del PIL in spese militari: ogni euro che viene dato per costruire delle bombe, sarà un euro tolto al nostro diritto allo studio.
  • VOGLIAMO CHE QUEI SOLDI VENGANO UTILIZZATI PER LA SCUOLA, NON PER LA GUERRA!

Per questo occupiamo. Le nostre rivendicazioni sono le stesse degli studenti delle altre città in protesta da mesi; lottiamo insieme ai lavoratori, che vivono le nostre stesse contraddizioni e i cui problemi vengono ignorati dal governo tanto quanto i nostri.

SOLO LA LOTTA PAGA!