Concorso straordinario bis

di Marco Severo

Nell’atrio ombroso di una scuola silente una donna reca un foglio tra le dita. Il pomeriggio di mezza estate declina con il batticuore dei candidati, fermi immobili e in attesa. La donna fa cenno di pazientare, sorride. In quell’istante una figura svelta sfila nel corridoio, spinge la porta d’uscita quindi si dilegua. Il riso delle cicale e la luce esterna ne ingoiano la figura e il frettoloso in bocca al lupo.

“I commissari preferiscono uscire prima che io affigga i voti” confida la donna, ancora sorridente.

Sono quasi le 18 d’un giorno di fine luglio. Al pian terreno di un grosso istituto scolastico – in una città che lasciare anonima è bello – si è appena concluso un turno d’esame dei candidati che aspirano a diventare insegnanti di ruolo nella scuola italiana, come da procedura indetta dal Dl 73/2021 art. 59 comma 9 bis: lo “straordinario bis”, il concorsone per docenti che già sono docenti (magari da dieci, quindici anni) ma ancora sono precari, assunti fin qui di settembre in settembre.

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Il liceo made in Italy esiste già

di Marco Severo

Insegno in un liceo made in Italy e, devo ammettere, mi trovo bene. Ci voleva, un liceo made in Italy in Italia. Spiace che la sinistra non lo comprenda e che preferisca polemizzare sulla “scuola della Costituzione sotto attacco” omettendo, altresì, di valorizzare le eccellenze del territorio. Di tanto in tanto Fabio Fazio potrebbe anche recarsi in visita al Vinitaly, per dire. Forse che il prosecco non è fondato anch’esso sul lavoro? Bene ha fatto, pertanto, il governo Meloni che proprio durante la kermesse veneta annunziò la gestazione del nuovo frizzante percorso di studi. Continue reading “Il liceo made in Italy esiste già”

L’occupazione della mensa universitaria. E quella consapevolezza di poter cambiare le cose a Parma. Intervista a Noa Ducati

di Tito Mora

Nei giorni scorsi un folto gruppo di studenti dell’Università di Parma ha occupato la mensa di vicolo Grossardi, contestando gli aumenti dei prezzi della mensa imposti da Camst, che ne ha gestione operativa, e dall’ente regionale per il diritto allo studio Ergo; essi hanno altresì sollevato numerosi altri rilievi, giudicando carenti le misure di garanzia per il diritto allo studio messe in campo dagli enti competenti. L’occupazione è durata oltre una settimana ed è di grande interesse indagarne sviluppo ed esiti. Risponde alle nostre domande in merito Noa Ducati, rappresentante degli studenti negli organi universitari e membro dell’Unione degli Universitari e del gruppo di occupazione.

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Dopo il Marconi, anche il Liceo artistico Toschi occupa

da Liceo Toschi Occupato

Stamattina [ieri, 28 marzo 2022, n.d.r.], noi studenti del Toschi, abbiamo deciso di occupare la nostra scuola. Come gli studenti del Marconi e migliaia di altri studenti in Italia abbiamo deciso di protestare attraverso l’occupazione, un atto forte ma necessario per fare sentire la nostra voce e rivendicare i nostri diritti. Continue reading “Dopo il Marconi, anche il Liceo artistico Toschi occupa”

Occupo perché mi preoccupo! Il comunicato degli studenti del Marconi

dal Liceo Marconi Occupato

La desolante situazione dell’istruzione pubblica in Italia che vediamo tutti i giorni, e che è peggiorata di anno in anno negli ultimi venti, non è più a lungo tollerabile. Quest’anno abbiamo visto morire ragazzi della nostra età in alternanza scuola-lavoro, lavorando gratis per il profitto degli imprenditori, e quando gli studenti hanno alzato la testa sono stati manganellati e le loro proteste sono state duramente represse a Torino e nel resto di Italia. Noi non possiamo sopportare oltre questo modello di scuola che mette la nostra formazione e crescita umana all’ultimo posto, che non si interessa della situazione economica e psicologica degli studenti; privilegiando invece il loro prematuro ingresso in un mondo del lavoro fatto di precarietà e sfruttamento. Continue reading “Occupo perché mi preoccupo! Il comunicato degli studenti del Marconi”

La scuola, la riapertura a settembre e l’ipotesi di chiusura dei corsi serali

da Società della Cura di Parma

Nei giorni scorsi abbiamo appreso che dal prossimo anno scolastico le cattedre dei corsi serali degli istituti superiori di Parma non saranno più assegnate nell’organico di diritto, potranno solo essere eventualmente recuperate nell’organico di fatto, assegnato a settembre. Ciò significa, in soldoni, che nei casi più fortunati in cui vengano effettivamente attivati i corsi non potrà essere certo garantita alcuna continuità didattica, ma anche che molti dirigenti saranno spinti a depotenziare progressivamente i corsi, finendo per chiuderli. Continue reading “La scuola, la riapertura a settembre e l’ipotesi di chiusura dei corsi serali”