La scuola, la riapertura a settembre e l’ipotesi di chiusura dei corsi serali

da Società della Cura di Parma

Nei giorni scorsi abbiamo appreso che dal prossimo anno scolastico le cattedre dei corsi serali degli istituti superiori di Parma non saranno più assegnate nell’organico di diritto, potranno solo essere eventualmente recuperate nell’organico di fatto, assegnato a settembre. Ciò significa, in soldoni, che nei casi più fortunati in cui vengano effettivamente attivati i corsi non potrà essere certo garantita alcuna continuità didattica, ma anche che molti dirigenti saranno spinti a depotenziare progressivamente i corsi, finendo per chiuderli.

L’atteggiamento sotteso a questa scelta gravissima dell’Ufficio Scolastico provinciale non solo risponde ad una visione miope e certamente non attenta alla ricaduta sociale e culturale che avrà la chiusura dei corsi serali, ma dimostra anche una assai scarsa lungimiranza sugli scenari futuri che si prefigurano.

Dopo questi due anni scolastici, gravemente condizionati dalla pandemia, molti sono stati gli abbandoni e lungo sarà il percorso che dovranno fare tanti di questi giovani prima di potersi riprendere in mano la vita e ripartire. Allora forse una scuola serale potrebbe fornire l’occasione per farlo.

In questi mesi si sono persi tanti posti di lavoro. Tanti nuovi disoccupati potrebbero trovare nei corsi serali un’occasione per rientrare nel mercato del lavoro con maggiori competenze. Per tanti adulti la scuola serale è già ora l’occasione di appagare una passione e un interesse profondo o di crescere professionalmente.

Non esistono alternative ai corsi serali, che sono a tutti gli effetti equivalenti a quelli diurni ed i titoli conseguiti sono equipollenti, vale a dire il Diploma di Stato, con valore legale, spendibile non solo in Italia, ma in tutta la UE.

Ricordiamo che per tanti migranti i corsi serali sono occasione di crescita professionale, ma anche di inserimento sociale e culturale, oltre che di apprendimento linguistico.

Siamo soggetti singoli e collettivi impegnati a dare vita anche a Parma alla Società della Cura, un manifesto valoriale per la cura di sé, degli altri e del pianeta, che unisce tutti coloro che condividono un progetto di società alternativa in cui i diversi diritti e bisogni non vengano messi in contrapposizione fra loro.

Vogliamo unire la nostra voce a quella di chi sta denunciando questa scelta inaccettabile, che non potrà che aumentare le differenze e le diseguaglianze: per chiedere all’Ufficio scolastico provinciale un ripensamento rispetto all’orientamento annunciato sui corsi serali e per ricordare contestualmente che sarà necessario chiedere la riduzione generalizzata del numero di alunni per classe e la conseguente predisposizione di organici e spazi, al fine di garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico in presenza e in sicurezza per tutti gli ordini e gradi di scuola. Sappiamo che ci sarà chiesto di scegliere fra riduzione delle classi pollaio e attivazione dei corsi serali: non possiamo accettare questo ricatto e riteniamo inammissibile che i diritti siano contrapposti ad altri diritti.

Lunedì 24 maggio aderiamo ai presidi indetti davanti agli Uffici Scolastici Regionali da Priorità alla Scuola e sollecitiamo all’Ufficio scolastico provinciale di Parma garanzie rispetto alla regolare e formale istituzione dei corsi serali delle scuole superiori cittadine.

I soggetti impegnati a costruire la Società della Cura di Parma: Priorità alla scuola Parma, Casa delle Donne, Coordinamento Chiamata contro la guerra, Coordinamento Democrazia Costituzionale, Commissione Audit, Officina popolare, Tuttimondi asd-aps, Potere al Popolo, Rifondazione comunista.