Carne da tampone

da Potere al popolo Parma

Mentre si va verso la seconda settimana di chiusura delle scuole e di importanti strutture pubbliche, vogliamo esprimere la nostra solidarietà e appoggio a tutti quei lavoratori, in particolare quelli delle cooperative che lavorano negli enti pubblici, che vedono a rischio ben due settimane di stipendio.

Nonostante l’assenza sia stata disposta da Governo e Regioni, nonostante i dipendenti pubblici abbiano garantito lo stipendio per quelle giornate, per i lavoratori delle cooperative che lavorano negli enti pubblici, le cose sono come sempre incerte. E’ intollerabile che persino in una circostanza come questa si pensi di scaricare i costi sociali sui più deboli.

E’ in queste situazioni che emergono in modo crudo le contraddizioni di un sistema che ha svenduto la sanità pubblica a privati che vedono nella salute e nell’educazione un business come un altro, come quello delle mascherine al carbonio. E lo sanno molto bene i lavoratori delle cooperative sociali, che pagano con i loro salari da fame i risparmi sui costi dei servizi, sempre più impoveriti dai tagli dell’ente pubblico, costretto dalle politiche di austerità.

Meglio finanziare le banche in crisi che gli ospedali, o buttare i soldi per grandi opere inutili e dannose. E così di fronte a un’emergenza sanitaria, la risposta invece del camice ha la mimetica, per occultare la demolizione della sanità pubblica anche in quella parte di paese che si è sempre autorappresentata come avanguardia di civiltà, si militarizza tutto, impedendo manifestazioni e scioperi fino al 31 marzo. Non si sa mai che a qualcuno venga in mente di contestare la perdita di due settimane di retribuzione, mezzo stipendio, per salari che girano intorno ai mille euro.

Diamo il nostro sostegno a tutte le iniziative che i lavoratori – autorganizzati o tramite i loro sindacati – stanno costruendo per denunciare l’intollerabile trattamento subito dai lavoratori del sociale.