Affitti transitori in aumento. E Parma ci rimette

di Potere al Popolo Parma

Siamo al boom degli affitti transitori. E non è una bella notizia. Parliamo di quegli affitti basati sulle grandi piattaforme digitali internazionali, che hanno registrato una crescita straordinaria negli ultimi tre anni e che, nella prospettiva di Parma 2020, sono destinati a crescere anche qui a ritmi ancora più sostenuti. Non a caso, il fenomeno sta preoccupando le principali città europee, dato il forte impatto che ha sul tessuto urbano.

Innanzitutto, il costo degli affitti tradizionali in questo modo aumenta, mettendo in ginocchio chi vive solo del proprio lavoro e non ha di una casa di proprietà. E a Parma questa è già un’emergenza, come più volte denunciato dalla Rete Diritti in casa. In secondo luogo, l’aumento di affitti transitori avrà ripercussioni negative per gli abitanti, perché trasformerà il centro in una scenografia ad uso e consumo del turismo di massa, a scapito dei residenti. Pensiamo agli anziani, in particolare, che vedranno esercizi di vicinato sostituiti da negozi di catena pronti a spartirsi i visitatori, categoria di clienti ben più allettante.

Queste conseguenze si sommano a una situazione critica, con il continuo proliferare di centri commerciali faraonici, come il famigerato Mall di Baganzola, e la totale assenza di una seria politica abitativa pubblica. Sono condizioni che non si possono accettare allargando le braccia, ma che dobbiamo contrastare, perché Parma 2020 non diventi l’ennesima occasione di speculazione. La stessa che, una volta spenti i riflettori sulla “capitale della cultura”, lascerà la città in condizioni peggiori di prima.