La Paz risponde alle polemiche della Lega

La squadra di calcio La Paz, progetto antirazzista nato tra le mura di Art Lab e che quindi nelle intenzioni va al di là dello sport, scrive in risposta alle recenti polemiche con il sindaco di Fontevivo e quello di Ponte Taro. In particolare, sabato scorso La Paz ha affrontato il Fontevivo nel campionato Amatori – Uisp Seniores di Parma e, nella descrizione dell’evento Facebook, ha fatto riferimento all’appartenenza politica del sindaco di Fontevivo, Tommaso Fiazza che è della Lega. E tanto è bastato a scatenare le reazioni del primo cittadino che ha scritto alla Gazzetta di Parma, lamentandosi. In sostanza, l’accusa del sindaco leghista rivolta all’associazione, era di mischiare calcio e la politica. Gli ha fatto eco l’allenatore del Ponte Taro che, esprimendo solidarietà al sindaco, ha minacciato di denunciare La Paz alla Uisp.
Di seguito, il comunicato stampa dell’Asd La Paz.L’ UISP– Unione Italiana Sport Per tutti – già denominata Unione Italiana Sport Popolare – è un’Associazione Nazionale, antifascista e antirazzista che si ispira ai principi della Costituzione italiana, contraria ad ogni forma di discriminazione, fondata nel 1948 con sede in Roma, Largo Franchellucci 73. 
Alcune considerazioni in merito alla partita di sabato 6 ottobre 2018 tra La Paz ed il Fontevivo del campionato di calcio a 11 provinciale Uisp Parma, categoria Seniores. Questo comunicato nasce dall’esigenza di raccontare nuovamente chi siamo, fornendo strumenti e conoscenze utili ad osservare il nostro percorso.
La Paz nasce nel 2010 come progetto sociale e sportivo basato sui valori dell’antirazzismo, dell’antifascimo e dell’antisessismo. Nasce con la convizione che il calcio possa essere uno strumento per combattere le differenze e per promuovere la diffusione dello sport nella vita sociale. Nasce per portare avanti un’idea che vede il calcio come importante mezzo politico, strumento di confronto e di crescita collettiva. Da 9 anni La Paz è iscritta all’Unione Italiana Sport Per Tutti perché ne condivide i valori fondanti descritti nel Codice Etico (vedi Premessa al Codice Etico) e soprattutto perché si riconosce nelle pratiche di aggregazione sociale da essa posta in essere. 
La Paz, come la UISP, è antirazzista e antifascista ed è contraria ad ogni forma di discriminazione. La Paz negli anni ha subito più volte offese disciminatorie rivolte ai propri calciatori, in relazione alla provenienza geografica ed al colore della pelle, senza aver mai assunto preventivamente atteggiamenti provocatori ed aggressivi nei confronti degli avversari. In passato la squadra ha anche abbandonato il campo in seguito ad insulti ai propi calciatori meridionali. La Paz non ha mai avuto la pretesa di essere totalmente immune da errori che appartengono all’uomo e al calciatore in quanto tale: si sono verificati falli, espulsioni ed esuberanze, ma lavoriamo quotidianamente con i nostri atleti e dirigenti con l’obiettivo di arginarli.
La Paz, dal 2010, ha introdotto nel campionato UISP il terzo tempo, inteso come momento di condivisione e socialità tra le squadre, come luogo di conoscenza tra persone con storie diverse che ci ha permesso anche di instaurare collaborazioni con squadre della provincia. 
Da 9 anni La Paz è interna alla UISP, prende parte a tornei di livello nazionale come i Mondiali Antirazzisti e partecipa attivamente all’organizzazione degli eventi della UISP Parma, come ad esempio la festa del Settantesimo anniversario della fondazione.

I fatti relativi alla partita di sabato e le conseguenti polemiche a mezzo social e stampa non possono essere osservati senza le premesse di cui sopra.
La Paz non è una semplice squadra di calcio, ma è un ampio progetto sociale e politico che trova forma in una società sportiva basata sull’azionariato popolare con circa 100 Soci e socie . Soci e socie che ogni sabato seguono la squadra.
La partita di sabato è stata vissuta e preparata, come succede ormai da nove anni, con l’intento di raccontare che esiste un modo diverso di vivere la società e che il razzismo è un reato d’odio contro cui noi ci battiamo quotidianamente. Se qualche rappresentante eletto pro tempore della provincia di Parma la pensa diversamente ha un evidente problema di incompatibilità costituzionale. 
Sabato, come spesso accade, abbiamo espresso la nostra solidarietà e vicinanza umana e politica al Sindaco di Riace che, come noi, attraverso importanti progetti sociali e politici crea integrazione tra i popoli combattendo la paura del “diverso”. Lo abbiamo fatto con la convizione che persone come Mimmo Lucano sono per noi modelli di riferimento che si contrappongono ad alcuni sindaci che professano idee razziste alimentando paure. Il caso ha voluto che sabato 6 ottobre abbiamo giocato con una squadra del comune di Fontevivo. Dal punto di vista calcistico non abbiamo nulla da dire, abbiamo perso 2 a 1 con una buona prestazione di entrambe le formazioni. Con gli avversari non c’è stato nessun motivo di contrasto o di malessere (a differenza di qualche anno fa) e la giornata si è conclusa con estrema tranquillità; prova ne è la foto già comparsa sulla stampa che ritrae le due squadre ed i tanti sostenitori.
Siamo profondamente consapevoli che una squadra di calcio non può essere direttamente identificata con gli amministratori del comune stesso, pertanto riteniamo inutile qualsiasi provocazione in tal senso.
Crediamo che le buone pratiche della UISP ed il rispetto del Codice Etico (che le squadre partecipanti sottoscrivono al momento dell’iscrizione) siano l’unica strada percorribile per promuovere uno sport sano. Riteniamo stucchevoli le accuse a noi rivolte sui social e sulla stampa locale e gli inviti posti alla UISP provinciale a prendere provvedimenti rispetto al nostro percorso. Sarebbe utile per tutti leggere e conoscere la mission dell’ente di promozione sportiva di cui facciamo parte, sarebbe giusto e dignitoso avere conoscenza di ciò di cui si narra, soprattutto quando si ricoprono ruoli istituzionali.