Profumo d’inCensis

di Marco Severo

È Natale, siamo tutti più buoni. Lo sanno bene, tra gli altri, coloro che lavorano o che hanno lavorato come postini. Il postino è un rilevatore degli umori sociali, fiuta l’aria al mattino presto, avverte la tensione che corre tra i palazzi. È un piacere per lui lavorare in dicembre. Il Natale è così lenitivo, pacificante. In questo periodo dell’anno, mentre qualcuno dice al citofono «la prossima volta non ti azzardare a suonare se non hai posta per me», si respira nei palazzi un affetto sincero. Continue reading “Profumo d’inCensis”

Il nuovo furto per l’industria 4.0

di Francesco Antuofermo

“Nel linguaggio giuridico il furto è l’atto e il fatto di impossessarsi di beni altrui sottraendoli a chi li detiene al fine di trarne profitto per sé o per altri”. La definizione è di una semplicità disarmante. A volte i sindacati e i partiti di opposizione intraprendono feroci battaglie per ridurre la pressione fiscale. Ma se per le imprese può avere un senso, per gli operai diventa una lotta contro i mulini a vento. Continue reading “Il nuovo furto per l’industria 4.0”

C’è vita oltre il giornalismo (precario)

di Marco Severo

Sosteneva un vecchio cronista, alla scuola di giornalismo, di saper scrivere in qualsiasi condizione, anche la più critica, persino sospeso «a quel lampadario lassù». Ogni volta, l’intera classe alzava gli occhi al lampadario provandosi a immaginare il vecchio penzolante cronista che batteva alla tastiera. «Oppure – proseguiva quello – scrivo mentre mangio un panino al prosciutto, o mentre avvito il manico della pentola di mia moglie, la quale puntualmente mi domanda: “Non dovevi scrivere un articolo?”, e io: “Certo, infatti lo sto scrivendo. A mente!”». Il tono era compiaciuto, ammiccante. La gag puntava allo stupore e chiedeva ammirazione. La morale era chiara, in qualsiasi situazione il vecchio cronista avrebbe portato a termine il suo lavoro, perché il suo lavoro era scrivere. Scrivere sempre, in ogni caso. Continue reading “C’è vita oltre il giornalismo (precario)”

Il mondo della precarietà nel nuovo libro di Marco Severo

a cura del Centro studi movimenti

È quasi il tramonto, sta per piovere e fa molto freddo. In giro per la città, smarrito e alla ricerca di una libertà che pensava più facile, il portalettere di un’oscura agenzia postale gestita da due individui che tutti chiamano La Pratica e il Teorico, ha ancora un mucchio di posta da consegnare. Mentre cadono le prime gocce e il suo satellitare parlante comincia a sproloquiare, al citofono la gente rifiuta di aprirgli il portone. «Ma è proprio sicuro di essere un postino?». Anche se non vorrebbe ammetterlo, Angelo – giornalista per formazione e postino per necessità (o «quasi-postino», come lo chiama Siokjna, la domestica di via Isonzo 22 amica sua) – deve riconoscere d’aver commesso un errore ad abbandonare il suo lavoro di cronista, collaboratore precario di un quotidiano online. In fondo, la capo della redazione che era solita ripetere «non vi ha mica ordinato il medico di fare i giornalisti», non poteva sapere che a lui, davvero, un medico aveva ordinato di fare il giornalista. Continue reading “Il mondo della precarietà nel nuovo libro di Marco Severo”

Comune e coop giocano al ribasso con i diritti dei lavoratori

di Unione sindacale di base

Apprendiamo a mezzo stampa e tramite lettere legali appese come comunicati nelle bacheche delle biblioteche cittadine che sia il Comune sia la Cooperativa le  Pagine, che ha in gestione buona parte dei servizi bibliotecari, non fanno un passo indietro rispetto alla grave situazione di inquadramento dei lavoratori e alle modalità di gestione delle biblioteche di Parma (San Paolo, Civica, Pavese e Alice). Continue reading “Comune e coop giocano al ribasso con i diritti dei lavoratori”

La sanità deve essere pubblica

da Unione Sindacale di Base

Da Fanelli ad Aversa l’Aoup è sempre sulla stessa strada. La commistione fra pubblico e privato genera comportamenti tanto inaccettabili quanto intrinsecamente corruttivi. Diritto alla salute e logica del profitto privato dell’intra moenia non stanno insieme. Il ruolo delle case farmaceutiche mai arginato. Ancora una volta Parma l’Azienda Ospedaliera Universitaria è sotto i riflettori della corruzione. Continue reading “La sanità deve essere pubblica”

Gli operai della cura

Sono circa 400mila, di cui un quarto precari, producono l’1% del Pil e gestiscono quasi la metà dei servizi sociali nel nostro Paese. Sono i lavoratori delle cooperative sociali, secondo i dati di Euricse del 2016. Una realtà ormai imprenditoriale a tutti gli effetti, con cui abbiamo sempre più a che fare. Eppure, si conosce poco: attorno alla cooperazione, più che altro, aleggiano miti. Continue reading “Gli operai della cura”

Magnani Rocca: parlano le lavoratrici punite per aver alzato la testa

“Per ottanta centesimi!” di Angelo Morbelli, 1895

Donne che non si arrendono e che chiedono si apra un dibattito sullo stato del lavoro nei beni culturali. Siamo nella Parma neo-eletta “Capitale della Cultura 2020” e il caso è quello delle dieci operatrici museali che, dopo anni di contratti con inquadramento da uscieri, hanno rivendicato condizioni lavorative migliori. E proprio per questo hanno perso il loro posto di lavoro alla Fondazione Magnani-Rocca. Continue reading “Magnani Rocca: parlano le lavoratrici punite per aver alzato la testa”

Tra il chiodo e il martello

Una banale regola per la sicurezza sul lavoro consiglia che a piantare il chiodo nella trave sia lo stesso lavoratore che colpisce col martello. Nonostante gli allarmi e gli avvertimenti, accade molto frequentemente però che questa regola sia disattesa e che qualcuno finisca all’ospedale per aver tenuto fermo il chiodo mentre l’altro calava deciso il martello! Federmeccanica, l’associazione degli imprenditori che coordina le imprese metalmeccaniche in Italia, ha lanciato in questi giorni il decalogo sulle nuove relazioni industriali delle fabbriche 4.0 dei prossimi anni. Un progetto ambizioso. Continue reading “Tra il chiodo e il martello”