Come cambierebbe Parma con il cargo: parlano i comitati in lotta (VIDEO)

di Giacomo Montagna* e Marco Bergonzi

La nostra intervista a Giorgia Mosconi (Comitato Genitori No Cargo), Alice Atzeni e Andrea Torreggiani (Comitato No Cargo Parma Aps), all’entrata dell’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma, scalo passeggeri per il quale è in progetto l’ampliamento della pista per il trasporto merci.

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NoCargo, un appello ai cittadini di Parma

di Andrea Torreggiani

Lettera aperta alla cittadinanza del comitato contrario all’ampliamento dell’aeroporto di Parma e la sua potenziale trasformazione in scalo merci per aerei cargo (ndr).

Sono Andrea Torreggiani dell’Associazione No Cargo Parma, mi rivolgo a tutti i cittadini di Parma per segnalare una questione che riguarda la nostra salute, una questione in cui sono racchiusi tutti i peggiori meccanismi politici e di potere che, purtroppo, in Italia conosciamo bene. Parliamo del progetto di sviluppo dell’aeroporto di Parma, un’infrastruttura nata alle porte della città, nel primo dopoguerra, come semplice campo volo, e ora pienamente inserito nel tessuto urbano di Parma. Un’infrastruttura a capitale misto, privato e pubblico, con una netta quota di maggioranza detenuta dell’Unione Parmense degli Industriali tramite una controllata. Nonostante i ripetuti tentativi di rilancio questo aeroporto non ha mai funzionato per via della posizione e del bacino di utenza limitato, già coperto da quattro grandi aeroporti nel raggio di 100 Km (Linate, Bergamo, Verona e Bologna). Continue reading “NoCargo, un appello ai cittadini di Parma”

Caro Vignali, perché ci scrivi?

di Marco Severo

Caro ex sindaco Pietro Vignali, che nei giorni di Pasqua mi scrivi una lettera nella quale, in primo luogo, ti auguri “di non essere indiscreto” (macché, figurati!), e che da quanto ho capito hai fatto lo stesso con tanti altri cittadini di Parma; caro ex sindaco che hai diligentemente corredato la lettera con una raccolta di articoli a stampa sulla tua recente riabilitazione giudiziaria; caro ex sindaco che fai un elenco di quante cose belle hai fatto per Parma da assessore e da primo cittadino, e che poi svolgi altre interessanti considerazioni sul passato della città, ecco, caro ex sindaco, vorrei provare a risponderti. Continue reading “Caro Vignali, perché ci scrivi?”

Gli operai si organizzano in partito. A cento anni dalla nascita del Pcd’I

di Cristina Quintavalla

“Gli operai della Fiat sono ritornati al lavoro. Tradimento? Rinnegamento delle idealità rivoluzionarie? Gli operai della Fiat sono uomini in carne ed ossa. Hanno resistito per un mese. Sapevano di lottare e di resistere non solo per sé, non solo per la restante massa operaia torinese, ma per tutta la classe operaia italiana. Hanno resistito per un mese. Erano estenuati fisicamente perché da molte settimane e da molti mesi i loro salari erano stati ridotti e non erano più sufficienti al sostentamento famigliare, eppure hanno resistito per un mese […] sapevano che ormai alla classe operaia erano stati tagliati i tendini, sapevano di essere condannati alla sconfitta, eppure hanno resistito per un mese. Non c’è vergogna nella sconfitta degli operai della Fiat”[1]. Continue reading “Gli operai si organizzano in partito. A cento anni dalla nascita del Pcd’I”

Scuola, la protesta nazionale per la riapertura tocca anche Parma

di Redazione

Presidio in piazza Garibaldi indetto da ‘Priorità alla Scuola’ (26 marzo 2021)

Manifestazioni e presidi in oltre 60 città in tutta Italia: è sciopero nazionale di studenti e docenti con astensione dalla DAD, per chiedere la riapertura della scuola in presenza e in sicurezza. L’iniziativa, promossa da Priorità alla Scuola in concomitanza con lo sciopero proclamato dai COBAS, ha avuto seguito anche a Parma, oggi pomeriggio dalle 17:00 in piazza Garibaldi. Circa duecento persone, tra studenti, insegnanti e genitori, si sono ritrovate sotto il Comune per ribadire il “danno enorme” che la chiusura degli istituti sta portando all’intera comunità. Continue reading “Scuola, la protesta nazionale per la riapertura tocca anche Parma”

Amazon, parla un lavoratore dell’hub di Piacenza: “Precarietà e umiliazioni”

da Fridays For Future Parma

Ieri è avvenuto il primo sciopero nella storia di Amazon Italia. Ed è stata una protesta con un’adesione altissima: i sindacati confederali parlano del 75%, con punte del 90 in alcuni territori. Come Fridays For Future condividiamo l’obiettivo di fermare la macchina per prendere fiato, dopo un anno caratterizzato da un incremento della domanda gestita dalla piattaforma digitale, senza che ci siano stati adeguamenti contrattuali e miglioramenti delle condizioni di lavoro. Durante il lockdown, realtà come Amazon hanno aumentato molto i loro profitti: solo nel quarto trimestre del 2020 ha totalizzato 125,56 miliardi di dollari di fatturato, 4,5 miliardi di pacchi consegnati durante tutto l’anno con circa 20 mila furgoni. Continue reading “Amazon, parla un lavoratore dell’hub di Piacenza: “Precarietà e umiliazioni””

La coscienza sporca delle eccellenze

di Andrea Bui, Emanuele Leonardi* e Piermichele Pollutri

A Parma, si sa, parlar male di sua maestà il prosciutto, quello con la Corona, è tabù. Il crudo di Parma è stato costruito non solo come prodotto alimentare, ma come simbolo di un territorio, legando la città ai destini della coscia e viceversa. Se fai notare qualcosa che non va nel prosciutto, non stai soltanto mettendo in pericolo l’architrave su cui si costruisce la ricchezza del nostro territorio, stai contestando la sua stessa identità. Tradimento! E anche quando qualcuno osa oltrepassare le soglie della pubblica gogna, sono i media che creano intorno alla denuncia una cortina di ovatta, che la soffoca lentamente fino a inghiottirla. Continue reading “La coscienza sporca delle eccellenze”

Lezioni e contraddittorio: a scuola con Bruno Vespa?

di Marco Severo

Ad un certo punto un insegnante può anche sentirsi in colpa, in effetti. Se fa il calcolo di tutte le lezioni che ha condotto senza contraddittorio, nel chiuso della sua aula, a dire certe cose, senza che Fratelli d’Italia potesse intervenire, finisce per vergognarsi sinceramente. A volte ci ha anche pensato, in verità. Mentre spiegava agli alunni la Resistenza, ad esempio, è capitato che dicesse a se stesso: “Qui però ci vorrebbe il contraddittorio di Fratelli d’Italia!”. Spesso è tornato a casa turbato, tremando ha scrutato al tiggì le espressioni facciali dei Fratelli d’Italia persuaso di scorgervi segni di furore e riprovazione. “Ecco, vuoi vedere che mi hanno sgamato?!”. Continue reading “Lezioni e contraddittorio: a scuola con Bruno Vespa?”

Partigiani jugoslavi nel carcere di San Francesco a Parma 1942-1943

di Andrea Giuseppini*

Ringraziando l’autore e la redazione pubblichiamo un articolo uscito su “Pace”, il periodico del Comitato di lotta antifascista e antimperialista per la memoria storica [ndr].

Durante la seconda guerra mondiale a Parma nella chiesa di San Francesco al Prato, trasformata in carcere già dagli inizi del 1800, furono detenuti per periodi più o meno lunghi oltre 800 civili jugoslavi in totale (per quanto ricostruito dai registri del carcere). Si trattava di prigionieri politici arrestati nei territori annessi o occupati dall’Italia fascista in seguito all’aggressione della Jugoslavia da essa intrapresa nell’aprile 1941 e condannati dai tribunali militari di guerra per “abusiva detenzione di armi”, “atti di sabotaggio”, “atti contro l’esercito”, ecc. Erano cioè dei partigiani che combattevano contro un esercito occupante. Non sappiamo con precisione quanti furono i civili jugoslavi detenuti in tutta l’Italia tra la fine del 1941 e il 1944. Ma gli oltre 800 partigiani jugoslavi rinchiusi a Parma fanno sicuramente del carcere di San Francesco il luogo di detenzione più numeroso in Italia. Continue reading “Partigiani jugoslavi nel carcere di San Francesco a Parma 1942-1943”

I nostri tanti fronti popolari di Giudea…

di Mario Amadei*

Scena dal film Bryan di Nazareth, di T. Jones (1979)

In Parlamento la Sinistra non c’è e anche fuori non se la passa benissimo, ma qualcosa sopravvive. (R)esistono in Italia forze, collettive e individuali, diffuse che operano coerentemente per costruire un argine all’avanzare dell’estrema destra ma che non accettano di abbandonarsi al meno peggio, opponendosi cioè alla proposta liberista del PD. Queste forze, ad oggi, non hanno rappresentanza in Parlamento e sono di fatto escluse dal dibattito politico mainstream.

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