Sciopero degli allievi della scuola del corso di Alta formazione per il teatro della Fondazione Teatro Due: “La narrazione pubblica proposta dal Consiglio di Amministrazione non ci rappresenta e non la condividiamo”

La maggioranza di allieve e allievi del corso Casa degli Artisti 2025/2026

Noi, allievi e allieve del corso di Alta Formazione per il Teatro “Casa degli Artisti” 2025/2026, comunichiamo il nostro stato di sciopero in essere dal giorno 9/12/2025. Pertanto, presa visione della sentenza n 474/2025 del 20/9/2025 emessa dal tribunale ordinario di Parma e dopo aver appreso il comunicato emanato da Fondazione Teatro Due il giorno 6/12/2025, sentiamo la necessità di esprimere pubblicamente la nostra posizione a riguardo.

Per prima cosa vogliamo manifestare la nostra piena solidarietà a Veronica e Federica e a tutte le persone coinvolte, vittime in questa vicenda, così come esprimere la nostra piena condanna, umana e sociale, a chi si è reso direttamente ed indirettamente responsabile di queste abominevoli condotte.

Riteniamo che il comunicato ufficiale diffuso da Fondazione Teatro Due riconduca l’intera vicenda a condotte individuali isolate, senza riconoscere in modo chiaro la mancata vigilanza che la stessa sentenza evidenzia. Rilevando un’incongruenza tra il contenuto del provvedimento giudiziario e quanto dichiarato nel comunicato, la narrazione pubblica proposta dal Consiglio di Amministrazione non ci rappresenta e non la condividiamo. Pur distinguendo nettamente le azioni individuali dai compiti dell’istituzione e al netto della necessaria e vitale difesa del luogo di cultura in quanto tale, riteniamo grave l’assenza di un riconoscimento esplicito degli errori compiuti sul piano gestionale, relazionale e formativo.

Alla luce di quanto espresso ribadiamo le nostre richieste, presentate già durante un incontro da noi avuto con la Direzione, che hanno motivato la nostra decisione di entrare in uno stato di sciopero: la presa di coscienza da parte del Consiglio di Amministrazione, nonché la necessità di scuse pubbliche alle attrici vittime di molestie e violenze sessuali.

Ben consci che, entrando in uno stato di sciopero, sacrifichiamo il diritto alla nostra formazione e nonostante la forte volontà e l’importante investimento individuale che ciascuno di noi ha messo in atto per partecipare al corso, riteniamo che questa azione collettiva sia necessaria per segnare un punto di non ritorno, un limite a dinamiche ambigue che troppo spesso vengono normalizzate da tutto il settore.

Non mettiamo in discussione il valore del percorso formativo in sé, né il lavoro dei docenti e delle persone estranee ai fatti che quotidianamente contribuiscono alla vita del teatro. Contestiamo le modalità con cui la Fondazione ha scelto di esporre pubblicamente i fatti emersi dalla sentenza del Tribunale del Lavoro.

Con questa azione vogliamo denunciare la frattura che tali prese di posizione hanno generato nel patto di fiducia tra noi e la Direzione. Non vuole essere un ultimatum: essa nasce da un senso di responsabilità verso la comunità teatrale di cui facciamo parte. Auspichiamo che questa voce venga accolta come un invito a un confronto più ampio, onesto e profondo, che permetta alla Fondazione di affrontare quanto accaduto senza rimozioni né semplificazioni, e di costruire un futuro fondato sulla cura delle persone, su una reale trasparenza e sull’impegno condiviso. Che la nostra dichiarazione sia uno stimolo per tutta la comunità artistica ad esprimersi sulla vicenda.