Il 17 ottobre “un giorno in Palestina” a Fidenza

di Potere al popolo Fidenza

“Se dovessi morire, Fa’ che porti speranza, Fa’ che sia un racconto!” (Refaat Alarcer)

Come dice Francesca Albanese: decolonizzare la mente significa abbattere confini e barriere, far del nostro meglio per liberarci, da entrambe le parti, delle sovrastrutture che ci impediscono di restare in contatto con ciò che di più umano e vero abbiamo in comune.

“Negli ultimi vent’anni, le condizioni di vita a Gaza sono state calcolate in modo così minuzioso da modulare persino le calorie” racconta Eyal Weizman, spiegando che Israele ha deciso quanti e quali alimenti far entrare, stabilendo le quantità in base al minimo necessario per gli standard di età e di genere. In tutto questo tempo, i palestinesi hanno ricevuto anche le forniture di acqua e di elettricità “secondo un livello definito minimo umanitario”.

Anche Cisgiordania è Palestina e qui la storia dell’illegale occupazione israeliana è sotto gli occhi di tutti, il problema è che pochi sono disposti a vederlo. L’esproprio delle terre palestinesi in Cisgiordania dura dal 1967 e ha conosciuto una progressiva escalation dal 2018, quando il movimento dei coloni ha aumentato il suo peso politico. Nel 2018 fu infatti introdotta la  Legge fondamentale su Israele Stato-nazione del popolo ebraico, di cui un paragrafo recita: «Lo Stato considera lo sviluppo dell’insediamento ebraico come un valore nazionale, e agirà per incoraggiare e promuovere il suo sviluppo e consolidamento». Le intenzioni di Israele sono chiare e mai come ora c’è il rischio che i sionisti spostino il campo di battaglia nella Cisgiordania. 

Non voltiamo la testa ma continuiamo a supportare il popolo palestinese. Vieni a parlarne con noi, venerdì 17 ottobre all’ex macello a Fidenza.