Illogistica. Oggi un dibattito a Fidenza sul “modello Emilia Romagna”

da Potere al Popolo Fidenza

Sappiamo che nel maggio del 2024 l’ultimo atto dell’amministrazione del Comune di Fidenza, a guida PD, con la presenza dell’assessore regionale Colla, ha dato il via, nei prossimi anni, alla cementificazione di 108mila mq di terreno per una società di logistica, a cui andranno aggiunti gli assi viari di collegamento. Come spiega il professor Emanuele Leonardi, la giustizia sociale è intrinsecamente legata ai conflitti ambientali, perché assistiamo con esso all’emergere di lavoro povero (poco retribuito, con poche competenze, sempre più precario), riduzione del welfare e dei servizi sanitari.
La retorica della crescita infinita a Fidenza ha ancora degli estimatori colpevoli di sostenere un meccanismo perverso, che macina persone, diritti, natura, speranze, futuro, ottenendo profitto per pochissimi e crescenti disuguaglianze. Questo modello strappa le ricchezze da intere regioni del pianeta per nutrire pochi Paesi, che poi vorrebbero difendere la propria virtuale opulenza da masse di disperati, che chiedono solo un futuro degno e dignitoso.
A ciò, si aggiunge la stretta securitaria implementata dal nuovo disegno di legge “Sicurezza” (ora all’esame del Senato) che introduce un reato destinato a fermare l’azione sindacale nella logistica, nell’interesse delle aziende del settore. Da domani, in Italia, chi ”impedisca anche col proprio corpo” il passaggio delle merci commetterà ”un delitto e non più un illecito amministrativo”. La pena, se il fatto è commesso da più persone, va da 6 mesi a 2 anni. Lo sciopero per costringere l’impresa a trattare è un diritto. Le inchieste della procura di Milano hanno dimostrato che il settore è una specie di Far West: appalti e subappalti fittizi, intermediazione illecita di manodopera, presunte cooperative che aprono e chiudono lasciando i lavoratori senza stipendio, elusione e evasione fiscale. I picchetti con il blocco delle merci erano e sono spesso forzati da polizia e carabinieri con relativa pioggia di denunce e spreco di provvedimenti amministrativi. Le denunce dal 2018 a oggi sono almeno 500 nella sola Emilia (Modena, Piacenza Bologna). Le condanne restano poche: il picchettaggio, se non ostruzionistico, non è reato finora. E’ per questo che viene introdotta il comportamento passivo “gandhiano”.
Per la nostra società democratica e per i valori di giustizia sociale sulla quale si fonda, la politica deve ritrovare uno sguardo lungo, perché nessuno sarà risparmiato, nemmeno gli stessi cittadini di Fidenza.
Di tutto questo parleremo Mercoledì 13 Novembre alle 18.30, presso il circolo Ex Macello in via Mazzini 3 a Fidenza, insieme a Federico Serra (candidato presidente nella lista Emilia Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro), Fisal Elderdah (sindacalista in USB logistica e candidato a Piacenza nella lista Emilia Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro) e Emanuele Leonardi (professore di Sociologia e Diritto dell’Economia presso l’Università di Bologna). Introduce e modera l’incontro Daniela Monteverdi (Potere al Popolo Fidenza).