da Rete diritti in casa, Ciac, Casa delle donne, Commissione audit sul debito pubblico, Coro dei Malfattori, Oltrecoro, Potere al popolo, Parma città pubblica e altri
La crisi abitativa sta esplodendo in tutti i settori sociali, dalle famiglie povere agli studenti, dai lavoratori sottopagati ai migranti richiedenti asilo. Anche a Parma, provincia che si dovrebbero distinguere per il benessere e la cura del sociale, si assiste sempre più spesso a scene di vera e propria emarginazione, con persone costrette a vivere in auto, anche con bambini, oppure sotto e sopra i ponti, come al Ponte Nord.
Eppure le case ci sarebbero per tutti. A Parma e provincia è pieno di alloggi privati chiusi, alberghi abbandonati, edifici pubblici o della chiesa lasciati vuoti.
Il mercato privato esclude i poveri, di qualsiasi nazionalità essi siano. Le locazioni vengono ormai riservate ai turisti o alle ditte, con affitti brevi o transitori che garantiscono rendite altissime. I pochi alloggi in affitto pluriennale hanno canoni insostenibili. Le case popolari sono pochissime rispetto alle necessità.
Un caso gravissimo è rappresentato dalla situazione del campo profughi di Martorano, dove oltre un centinaio di richiedenti asilo è stato ammassato all’interno di container in seguito alla mancata disponibilità all’accoglienza diffusa di gran parte dei Sindaci del Parmense.
Donne, uomini e bambini provenienti dalle zone più disperate del globo e richiedenti asilo in Italia sono isolate, in una situazione di mancato rispetto della dignità e dei diritti fondamentali delle persone, oltre che nel mancato rispetto dell’articolo 10 della nostra costituzione e della Convenzione di Ginevra.
Rispetto a questa emergenza in continua aggravamento è gravissima l’indifferenza dei mass media e soprattutto del governo centrale: basti dire che nella legge finanziaria 2024 in fase di approvazione non viene spesa né una parola né un Euro per la drammatica questione degli alloggi per i ceti poveri e per i rifugiati.
La situazione di emergenza abitativa conferisce l’autorità al Prefetto e ai Sindaci di requisire immobili sfitti di privati per grave necessità e disagio sociale fuori controllo, come è stato sollecitato da un buon numero di associazioni e collettivi di Parma e Provincia
Vogliamo rendere evidente che il problema abitativo c’è ed è enorme e che occorrono provvedimenti urgenti.
Appuntamento, alle ore 18, Giovedì 14 dicembre, in Piazza Garibaldi a Parma, in concomitanza con tante altre città d’Italia che rivendicheranno il diritto all’abitare nella stessa data.