Priamo e i suoi Fratelli… ovvero dell’ossessione per “il degrado”

di Rete Diritti in Casa Parma

Volevamo commentare l’eroico intervento del consigliere comunale Priamo Bocchi di Fratelli d’Italia che si è fatto riprendere davanti al Ponte nord, epica costruzione della giunta centrodestra di Pietro Vignali costata 25 milioni di euro di soldi pubblici (oltre ad altri 14 di fondi privati) e mai utilizzata nella sua parte sopraelevata per mancanza di autorizzazioni e per motivi di sicurezza. Ora si viene a sapere che serviranno altri 6 milioni di euro di fondi pubblici per mettere a norma la struttura. Facendo due conti, con i soli soldi pubblici spesi per il ponte (25 milioni + 6) si sarebbero potuti allestire 310 nuovi alloggi ERP, cosa che avrebbe probabilmente risolto i problemi abitativi di tanti bisognosi, compresa almeno una parte delle persone che sono costrette ad accamparsi di notte sui cartoni all’esterno della struttura in vetro e acciaio, riparati da tende e cartoni.

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Le tende sotto l’albero di Natale

di Andrea Bui

Ieri, 14 dicembre, sotto l’albero di Natale in Piazza Garibaldi, a Parma, sono spuntate le tende della Rete Diritti in Casa, che insieme a Ciac ha convocato un presidio per il diritto all’abitare. Il disagio abitativo non è un argomento al centro del dibattito pubblico né a livello locale né nazionale ed infatti il governo non stanzia nulla per politiche abitative, come se il problema non ci fosse. Continue reading “Le tende sotto l’albero di Natale”

Il 14 dicembre una manifestazione per il diritto alla casa

da Rete diritti in casa, Ciac, Casa delle donne, Commissione audit sul debito pubblico, Coro dei Malfattori, Oltrecoro, Potere al popolo, Parma città pubblica e altri

La crisi abitativa sta esplodendo in tutti i settori sociali, dalle famiglie povere agli studenti, dai lavoratori sottopagati ai migranti richiedenti asilo. Anche a Parma, provincia che si dovrebbero distinguere per il benessere e la cura del sociale, si assiste sempre più spesso a scene di vera e propria emarginazione, con persone costrette a vivere in auto, anche con bambini, oppure sotto e sopra i ponti, come al Ponte Nord.

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L’Alto commissariato dell’ONU per i diritti umani ha accolto la petizione di Maria

da Rete Diritti in Casa

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha accolto la petizione di Maria, una cittadina italiana residente a Parma, sottoposta a provvedimento di sfratto e per la quale si stava prospettando l’esecuzione dello stesso senza previsione di alternative che rispettassero la dignità e la tutela della famiglia, della quale fa parte anche una nipote di 11 anni. Dopo avere attentamente esaminato il caso l’Alto Commissariato ha emanato una direttiva trasmessa allo Stato italiano e alla diretta interessata, con la quale si richiede la sospensione della procedura di sfratto in attesa della definizione di una soluzione abitativa adeguata per il nucleo. La questione è ora passata al Tribunale di Parma che non potrà che prendere atto delle direttive di un organismo internazionale sovraordinato.

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La polizia a Langhirano per sfrattare una famiglia

da Rete Diritti in Casa

Questa mattina [ieri, 17 febbraio 2022, n.d.r.] a Langhirano è stato eseguito con la forza lo sfratto della famiglia di cui avevamo parlato nei giorni precedenti. Lo spiegamento di carabinieri e agenti della questura chiamati a raccolta per eseguire ad ogni costo lo sfratto è stato veramente spropositato, tanto da creare disagi sia agli altri abitanti del palazzo che alle persone che passavano per la strada. Qualcuno dei passanti avrà pensato a un’operazione antiterrorismo o antimafia ma i quattro agenti della questura e una quindicina di carabinieri sono intervenuti per buttare fuori casa una famiglia con un bimbo di 5 anni. Continue reading “La polizia a Langhirano per sfrattare una famiglia”

La lotta per la casa non si processa

da Rete diritti in casa Parma

Domani, mercoledì 3 febbraio 2021, arriverà a sentenza la causa intentata contro le persone, famiglie con bambini e uomini e donne single, che nel 2014 ridiedero vita a una casa abbandonata in via Cagliari 38 a Parma. Lo sgombero avvenne nell’ottobre 2015 su sollecitazione della proprietà, la Banca Unicredit, che ancora oggi tiene vuoto l’edificio nonostante l’emergenza abitativa che grava sulla parte più debole della popolazione e sulle fasce sociali più colpite dalla crisi economica conseguente al Covid.

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Non per tutti sono giorni di festa

dal Partito della Rifondazione Comunista di Parma

Due gravi avvenimenti recentemente hanno reso evidente in modo drammatico che il diritto a un luogo dove abitare viene colpevolmente trascurato nella nostra città. Da anni alcune persone vivevano in un edificio abbandonato nei pressi di Via Po, in condizioni di degrado e di estrema difficoltà, e l’unico intervento che l’Amministrazione Comunale ha saputo garantire è stato lo sgombero improvviso e forzato, con tanto di ruspe e polizia schierata in gran forze, criminalizzando e trattando persone come orribili minacce al decoro. Invece del teatrino messo in atto dai due assessori Casa e Alinovi, si doveva intervenire in modi e tempi diversi, avendo cura di quelle persone e offrendo loro adeguate e valide alternative. Altro caso in Borgo del Naviglio, giustamente denunciato dalla Rete Diritti in Casa: il 29 dicembre verranno messe in strada circa 20 persone che risiedevano in una struttura di accoglienza per lavoratori stranieri single, i quali pagavano un regolare affitto. Il centro chiude, per non riaprire più, per lavori di manutenzione e, pur essendo a conoscenza da tempo della situazione, il Comune non propone a quei lavoratori alcuna soluzione alternativa.

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Rinnovato il blocco degli sfratti

La redazione
Ieri mattina, 23 dicembre, davanti alla Prefettura di Parma, si è svolto il presidio della Rete diritti in casa per chiedere la proroga del blocco degli sfratti e una soluzione abitativa per chi in questo momento vive in strada o è in una situazione precaria. In assenza del prefetto una delegazione è stata ricevuta da un funzionario al quale una delegazione di manifestanti ha esposto le ragioni della protesta.

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Coronavirus, la Rete Diritti in Casa ai prefetti dell’ER: “Fermare gli sfratti”

di Rete Diritti in Casa

Di fronte al momento di emergenza dovuto al rischio Coronavirus, come Rete Diritti in Casa facciamo nostro l’appello rivolto dall’Unione Inquilini Bologna al tavolo dei prefetti di tutta l’Emilia-Romagna convocato per il 27 febbraio, affinché venga dichiarata la sospensione dell’esecuzione degli sfratti e degli espropri, facendo presente che il prefetto di Milano ha già adottato questa misura. Riportiamo qui sotto il testo dell’appello (in parte uguale a quello dell’unione inquilini di Bologna) che rivolgiamo al prefetto di Parma Giuseppe Forlani. Continue reading “Coronavirus, la Rete Diritti in Casa ai prefetti dell’ER: “Fermare gli sfratti””