25 aprile: “Nel corteo risuonerà il nostro No alla guerra!”

da Art Lab Bene Comune, Collettiva Transfemminista, Rete Diritti in Casa, La Paz Antiracist Football Club, Friday For Future Parma. Officina Popolare Parma e Ecologia Politica Parma

Quest’anno le celebrazioni del 25 Aprile, anniversario della sconfitta delle forze nazi-fasciste e della liberazione d’Italia, avverranno nel contesto di mobilitazione pubblica a seguito dell’escalation militare in Ucraina. Siamo consci del fatto che il 25 Aprile non sia una semplice ricorrenza ma vada concepito come una data in cui riaffermare i valori della Resistenza, tra cui sicuramente troviamo la giusta opposizione a qualsiasi guerra imperialista, comprese quelle che non sono sotto i riflettori dei media.Siamo altresì consci del processo di revisione e stortura che da anni viene fatto della Resistenza, in particolare dalle forze parlamentari, svuotandola di ogni significato rivoluzionario, cancellando il ruolo pur maggioritario giocato dalle forze popolari e dipingendola come una semplice lotta di liberazione nazionale nel nome di una “libertà” che coinciderebbe con l’attuale sistema politico.
Quest’anno il processo si aggrava a causa dell’accostamento strumentale della lotta partigiana alla guerra che ora si combatte in Ucraina da parte di chi ha interesse a coinvolgere l’opinione pubblica a sostegno dei propri piani bellicisti. Il rischio è che tramite il paragone tra la Resistenza e l’esercito ucraino passino nelle piazze del 25 Aprile posizioni di supporto al riarmamento italiano, all’invio di aiuti militari alle parti in conflitto, se non addirittura la necessità dell’intervento diretto della NATO.
Ci opponiamo con forza a qualsiasi inversione di significato della giornata del 25 Aprile, alla presenza di simbologie riconducibili agli schieramenti in guerra o alle loro alleanze militari e la presenza di bandiere di partiti responsabili delle politiche guerrafondaie che impegnano economicamente il nostro paese a scapito delle necessarie spese ambientali e sociali.
Siamo altresì contrari alla strumentalizzazione mediatica che mette su piani diversi le persone costrette a migrare, differenziando per cause e colore della pelle tra coloro che fuggono dal conflitto in Ucraina e chi invece cerca rifugio scappando dalle conseguenze degli imperialismi di casa nostra.
La lotta partigiana insegna l’opposizione ai piani imperialisti dei monopoli che, oggi come ieri, hanno enormi interessi nelle guerre combattute versando il sangue dei popoli.
Esprimiamo inoltre solidarietà a tutte le organizzazioni strumentalmente attaccate, tra cui ANPI, da politici e giornalisti guerrafondai perché contrarie alla partecipazione italiana all’escalation oggi in corso.
La giusta opposizione alla guerra che si sta combattendo non può schiacciarsi sul sostegno a una delle parti, scadendo nel bellicismo, né tantomeno alla richiesta di intervento del nostro paese. Nella consapevolezza che l’astensione del nostro paese all’intervento diretto o indiretto nella guerra imperialista oggi in corso rappresenta gli interessi della stragrande maggioranza della popolazione, sia italiana che ucraina, facciamo appello a tutte le forze conflittuali che scenderanno in piazza a Parma a sottoscrivere questo comunicato e a vigilare insieme su comportamenti antitetici ai valori affermati dalla Resistenza.