I potenti adole-scemi di Stefano Manici

di Elisabetta Salvini

Adole -scemi? Breve manuale di R-esistenza per ragazzi e ragazze, edito da Erickson e scritto da Stefano Manici è un libro potente. Uno di quei libri che non sono solo un manuale, ma tanto di più, perché in esso si intrecciano teoria, pratica, narrazione e vita. Tanta vita. La vita di chi, da venti anni a questa parte, si spende con i giovani, li affianca, li sostiene, li educa, li nutre, li guarda, li ascolta.

La vita di un educatore che ha fatto del suo lavoro vita, ma non il contrario. Di chi “poco più che venticinquenne” si è ritrovato a girare per le strade della nostra provincia su una R4 scalcinata, ridendo e cantando, con a fianco una bimba di sei anni che gli si è aggrappata addosso come a un padre, più che al suo vero padre e che, ancora oggi, a distanza di due decenni, continua ad accompagnare per le stesse strade le sue “stelle” e le sue “costellazioni”. Ragazzi e ragazze, con storie spesso difficili, che Manici ha attraversato e ascoltato per poi raccontarli in questo libro con una narrazione asciutta, penetrante, emozionante, viva. Ed è proprio quella narrazione così autentica a rendere il libro unico e potente.

Adole-scemi non è, a mio avviso, un breve manuale per ragazzi e ragazze, come dice il sottotitolo, ma al contrario un libro per noi adulti. Per noi che con i ragazzi e le ragazze ci viviamo e spesso non siamo capaci di ri-guardo nei loro confronti.

È un libro per noi insegnanti, per noi genitori, per noi educatori e per chiunque abbia voglia di mettere in discussione sé stesso e non “i giovani”, troppo spesso raccontati dagli adulti come la summa di tutti i mali della nostra società. Non c’è giudizio, non c’è distanza in questo libro, ma piuttosto la voglia di raccontare il proprio orizzonte pedagogico, fatto di sorrisi, saluti, accoglienza, ascolto, accompagnamento.

L’autore del libro è Stefano Manici, formatore, innovatore sociale e docente di storia e filosofia. Un amico e un collega che a me piace definire come “docente di storie”. Di storie vere, quelle che fanno bene ai ragazzi e alle ragazze, perché scardinano convinzioni, squarciano mondi, creano prospettive.

Questo è il suo esordio come autore e – a mio avviso- è un esordio grandioso. Credo soprattutto perché questo libro è il frutto di un’urgenza di scrittura e non di un’operazione costruita a tavolino. È cioè la ricerca e la riscoperta, in un momento pandemico così difficile come quello che stiamo vivendo, di concetti pregnanti e imprescindibili come umanità, autenticità, postura mistica, passione, orizzonti pedagogici, educazione, r-esistenza.

In Adole-scemi ci sono infatti una passione e una “luccicanza” – come l’autore stesso ha scritto – che sono palpabili e che fanno di questo libro non solo una “cassetta degli attrezzi” per insegnanti ed educatori, ma anche e soprattutto, uno specchio nel quale poter ritrovare nei nostri occhi, quella luce che emana “passione, desiderio di coinvolgere, brama di agire” e che dovrebbe essere sempre presente in ogni adulto che si trovi a so-stare con gli adolescenti.

E, per il tipo di lettrice che sono io, è proprio quella “luccicanza”, che trasuda in ogni pagina, ciò che più mi ha emozionata. È il ri-guardo e il rispetto con cui Manici racconta i suoi ragazzi e le sue ragazze, quelli che per altri potrebbero essere “adole-scemi” e che per lui sono vita.