Parma: paradosso verde!

da Fridays for Future – Parma

La città di Parma sta vivendo proprio in questi giorni i primi lavori di ampliamento dell’aeroporto Giuseppe Verdi, destinato a diventare hotspot nel trasporto delle merci, ed è già nelle mire di colossi dell’e-commerce come Amazon.

A proposito dei proponenti, la SO.GE.A.P. (Società Gestione Aeroporto Parma, fino a poco tempo fa presentava allarmanti conti in rosso ) è stata ricapitalizzata dall’Unione Parmense degli Industriali che è arrivata a detenere il 60% delle quote. Il comune di Parma, invece, detiene solo il 5,6% delle quote. Sebbene Parma si sia candidata a Capitale Verde 2022 (con un video di candidatura che neanche prova a mascherare il processo spudorato di greenwashing), la Regione Emilia Romagna ha deciso di stanziare 12 milioni di euro per finanziare il progetto, e pure il Comune di Parma fa la sua parte con ben 2,5 milioni di euro. Soldi che, a nostro avviso, avrebbero potuto essere investiti in altre forme di mobilità, sicuramente più sostenibili.

Ecco quello che non viene detto sull’aeroporto:

INQUINAMENTO ATMOSFERICO: Parma, da brava città modello della Pianura Padana, presenta livelli critici di emissioni per il PM10 (polveri sottili) e Nox (ossidi di azoto): l’aumento delle emissioni dovute all’ampliamento e al ruolo logistico dell’aeroporto non risulta però che vada a influire in maniera significativa. Chiediamoci come questo sia possibile se aumenterà il numero complessivo dei voli (sia cargo che per i passeggeri), con conseguente aumento delle emissioni da traffico aereo, veicolare e per la logistica interna. Forse perché la centralina che misura le emissioni si trova in mezzo al parco della Cittadella, in mezzo a uno degli spazi verdi più grandi della città e a 6 km dall’aeroporto. A voi le considerazioni.

CONSUMO DI SUOLO: Gli interventi di nuova impermeabilizzazione riguardano 137.300 m2 (equivalenti a 14 campi da calcio!), eppure non sono state proposte adeguate misure di compensazione (cfr. Osservazione n. 9 Presentazione di osservazioni relative alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, art.24 co.3 D.Lgs.152/2006 e s.m.i. Progetto, Aeroporto “Giuseppe Verdi” di Parma. Piano di sviluppo aeroportuale 2023 Codice procedura: 4224).

AUMENTO DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO, ELETTRICO E MAGNETICO: I dati dietro cui i proponenti del progetto cercano di nascondersi fanno riferimento al centro storico di Parma (situato a 4 km dall’aeroporto), senza porsi il problema dei quartieri più vicini (Crocetta, San Pancrazio, San Leonardo ecc.) situati a 1,5-2 km dall’aeroporto, che sicuramente saranno quelli più fortemente impattati.

INQUADRAMENTO TERRITORIALE: Gli stessi proponenti hanno deciso che non è ancora il momento di prendere in considerazione le infrastrutture adiacenti all’aeroporto, tra queste alcuni tratti dell’autostrada A1, elettrodotti, ma anche attività produttive (caseifici) e il famigerato cantiere per il futuro “Mall-Urban District”, centro commerciale di dimensioni colossali i cui lavori sono stati bloccati dalla Procura in quanto sussiste su aeree di rischio, e con cui i lavori di ampliamento delle pista dell’aeroporto al momento in corso entrano in conflitto. Viene da chiedersi come, sulle stesse aree di rischio, si possa costruire sia un centro commerciale sia una pista aeroportuale, e la diatriba è ancora in corso. Tuttavia, le emissioni e gli impatti che si generano dalla presenza delle strutture, infrastrutture e cantieri andrebbero a sommarsi e quindi, innegabilmente, ad aumentare.