Venerdì 15 novembre: presidio No Pillon

dal Comitato No Pillon – La libertà delle donne libera tutti

Ci avevano detto che il disegno di legge Pillon era nel cassetto e che da lì non sarebbe più uscito e invece oggi questo disegno di legge ci viene dall’ordine presentato dalla camera civile di Parma come una “riforma necessaria?” Necessaria per chi? Per i mediatori familiari, imposti obbligatoriamente e a pagamento a chiunque manifesti l’intenzione di separarsi. Pillon, per chi non lo sapesse, è avvocato e mediatore familiare.

Per i coordinatori genitoriali che stabiliranno al posto dei genitori ciò che è meglio per i figli altrui, imponendo loro tempi rigidi e paritari. I bambini diventeranno oggetti da sballottare da una casa all’altra e non potranno più esprimere il loro pensiero né le loro preferenze.

Per i coniugi più ricchi, solitamente uomini, perché il ddl cancella l’assegno di mantenimento per introdurre il mantenimento diretto dei figli, senza più tener conto delle differenze di reddito tra i partner.

Per i padri e i mariti violenti, perché il ddl non riconosce la violenza maschile. I figli saranno obbligati a frequentare il papà, anche se violento e le madri saranno costrette a mediare con partner maltrattanti, sebbene la Convenzione di Istanbul lo vieti.

Per professionisti senza scrupoli che impongono la genitorialità condivisa sostenendo il pericolo dell’alienazione parentale, una sindrome che non è mai stata riconosciuta né dell’Organizzazione mondiale della sanità né dal Ministero della Salute né dall’Istituto superiore di sanità.

Una riforma necessaria per tutti coloro che abbiano interesse a realizzare un disegno restauratore volto a trasformare i diritti in privilegi per pochi.

Noi donne del Comitato No Pillon esprimiamo non solo la nostra contrarietà al disegno di legge che il senatore Pillon si ostina a propagandare nella nostra regione (soprattutto in questi tempi di campagna elettorale), ma siamo anche indignate dal fatto che, alla vigilia del 25 novembre (Giornata internazionale contro la violenza sulle donne), la Camera civile di Parma proponga, agli avvocati e alle avvocate della nostra città, formazione su una proposta giuridica oscurantista e anacronistica che offende le donne e ignora totalmente il bene dei minori.

Per questo, per venerdì 15 novembre, alle ore 17 abbiamo convocato un presidio davanti alla Biblioteca Monumentale di San Giovanni, per dire alla Camera Civile che, se anche nel nostro paese i temi della separazione e dell’affido dei figli – questioni già di per sé dolorose per tutti – andrebbero ripensati, non è certo accettabile farlo a partire dalla proposta indegna e discriminante dell’on. Pillon.