Asp Ad Personam e il buco di bilancio

di Mauro Caffo e Enrico Saldì, Rsu-Usb

Respingiamo gli attacchi ai lavoratori del consigliere comunale di Colorno. Come Rsu, ma soprattutto come lavoratori di Asp Ad Personam, ci sentiamo in dovere di esprimere tutta la nostra contrarietà in merito alle dichiarazioni del consigliere d’opposizione del comune di Colorno, M5S Simone Guernelli (M5s), comparse sulla Gazzetta di Parma il 28 ottobre. Nelle parole del consigliere viene usato il termine “assenteismo” del personale, di cui l’amministrazione aziendale dovrebbe dare spiegazioni all’opinione pubblica, come fattore causale del “buco” di bilancio. Il termine assenteismo lo respingiamo al mittente!

Usare questo termine, infatti, significa falsificare la realtà, lanciando un messaggio del tutto sbagliato e controproducente, per tutti i dipendenti del pubblico impiego quotidianamente sotto accusa e non esclusivamente di Asp Ad Personam. Vogliamo ricordare al consigliere che le assenze (non assenteismo) sono motivate da esigenze personali riconosciute per legge 104, da legittimi permessi sindacali e malattia (il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione). Tali assenze sono tutte quindi debitamente giustificate e autorizzate, oltre a essere diritti conquistati che vanno difesi. Inoltre, vogliamo precisare che i dati sulle assenze sono resi pubblici sul sito aziendale, come previsto dalle norme vigenti sulla trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

Supponiamo che il consigliere non sia minimamente a conoscenza del lavoro che svolgiamo con innumerevoli difficoltà, dovute anche ai continui tagli e riduzione di risorse operati da Ausl e comune, causate proprio da scelte politiche di qualunque schieramento. Dovrebbe conoscere più a fondo il nostro lavoro e comprenderlo nella totalità: il nostro è un lavoro faticoso e usurante!

Invece di attaccare 70 lavoratori con limitazioni (ricordiamo che le limitazioni sono riconosciute dal medico aziendale e che dopo 20 o 30 anni di servizio il fisico si logora), dovrebbe pensare a portare avanti una battaglia in merito ai parametri per l’accreditamento, che sono inadeguati e che vanno, quindi, modificati e sostenuti da altrettanti adeguati finanziamenti.

Non sono 70 tra lavoratori e lavoratrici che influenzano il bilancio dell’azienda. La maggioranza si sacrifica ogni giorno per svolgere con professionalità le proprie mansioni, offrendo un servizio importantissimo alla collettività, nonostante le risorse limitate di materiale e personale. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Troviamo, inoltre, offensivo equiparare somme stanziate per l’assistenza ad anziani e disabili, con il “sistemare delle strade”, questo deve far riflettere sulla classe politica che ci rappresenta.