Perché hanno silurato la direzione artistica del Teatro delle Briciole?

di Redazione

da sinistra: Alessandra Belledi, Flavia Armenzoni e Beatrice Baruffini durante la conferenza stampa

Il 27 giugno scorso, il Cda della Solares Fondazione delle Arti ha comunicato il cambio di direzione artistica interno al Teatro delle Briciole. Al posto delle attuali direttrici Flavia Armenzoni, Beatrice Baruffini e Alessandra Belledi, la Solares ha annunciato l’arrivo di Manuela Capece e Davide Doro.

Ieri pomeriggio, alle 17.30, al Teatro delle Briciole, le stesse Armenzoni, Baruffini e Belledi hanno tenuto una conferenza stampa in cui hanno spiegato quanto sta succedendo dal loro punto di vista. «La notizia ci ha colto impreparate – hanno detto durante la conferenza −. Per fare chiarezza bisogna dire che nel 2007 il Teatro delle Briciole è entrato nella fondazione Solares perché si trovava in un periodo molto difficile: era necessario trovare un rafforzamento, e l’entrata nella fondazione ci sembrava una soluzione».

Dunque, Armenzoni e Belledi all’epoca erano parte del Cda del Teatro delle Briciole, che compare come socio fondatore della fondazione stessa. «La conflittualità interna al Cda è iniziata presto, anche a causa di condizioni economiche sfavorevoli, che però non sono determinate dai bilanci relativi del teatro: dal 2002 i nostri bilanci non sono mai stati in perdita, anzi il fatturato dello scorso anno è il maggiore all’interno di Solares. Nel 2016, dopo un lungo lavoro svolto anche tramite legali, abbiamo deciso di uscire dal Cda della fondazione (composto da Andrea Gambetta, Stefano Caselli e Massimiliano Di Liberto). Questo perché rimanere all’interno del consiglio avrebbe significato lavorare contro noi stesse, in un qualche modo».

La comunicazione del mancato rinnovo nella guida della direzione artistica da parte del Cda della Solares è arrivata tre giorni prima della scadenza di contratto di Armenzoni e Baruffini, cioè il 30 giugno 2019, mentre quello di Belledi scade il 30 luglio 2019. «Eppure, noi siamo state già nominate come direzione artistica e organizzativa del teatro fino al 2020. Ed è una prima “stranezza”. Poi, la direzione artistica e organizzativa, da statuto, dev’essere nominata dai soci fondatori di riferimento, cosa che non è avvenuta. Infine, nella lettera non c’è nessun riferimento a una motivazione in base alla quale è stata presa la decisione. Per non parlare del fatto che abbiamo già ideato (noi tre e non qualcun altro) vari progetti in vista di Parma 2020».

Quindi, perché questa revoca? Per le tre direttrici “revocate” c’è una sola spiegazione. «Da molto tempo siamo in conflitto con questo consiglio di amministrazione, perché ci sono delle insanabili divergenze riguardo l’uso di fondi di pertinenza esclusiva di attività teatrale della fondazione. Il Cda ha usato quei fondi per fare altro e per questo noi lo abbiamo fortemente contestato, perché questo significa per noi lavorare con collaboratori, compagnie e fornitori non pagati (ci hanno addirittura staccato la luce!). Quindi, i fondi che sarebbero destinati alle nostre attività sono stati spesi per altre attività, mettendoci in una situazione difficilissima. È la nostra contestazione il vero motivo per cui hanno deciso la revoca. Noi rappresentiamo un’area della fondazione che funziona senza problemi: non possiamo che manifestare il nostro sconcerto per la decisione presa da Solares. Tuteleremo il bene e il nome del Teatro delle Briciole nelle sedi opportune anche come soci fondatori».

In chiusura, è intervenuto anche l’assessore alla cultura Michele Guerra che per lunedì mattina alle 10.30 ha convocato un incontro, anche a firma del vice sindaco Marco Bosi, con i soci fondatori «per ragionare sulle decisioni prese dal Cda della Solares – ha dichiarato Guerra −. Oggi è una pagina triste per la cultura della nostra città».