Mo’ me lo segno

di Marco Severo

Notizie sensazionali si sono susseguite, nell’ultimo mese, sui giornali locali. Venghino siore e siori, venghino. Notizie da condividere, di quelle che scaldano le tastiere degli smartphone e che fanno discutere a cena con la suocera. Si è deciso quindi di riproporre qui le più significative, a beneficio di quanti sciaguratamente le avessero trascurate o di quanti, pur essendone venuti a conoscenza, ne abbiano riscontrato un inadeguato apprezzamento nell’opinione pubblica locale.

In primo luogo, si rammenta che a marzo è arrivato a Parma «il quadriciclo elettrico dei carabinieri». Si chiama Melex 463 e «si muove a una velocità massima consentita di 27 km/h». Ne dà notizia il giornale online Repubblica Parma (o Parma Repubblica secondo i più, con l’inversione gerarchica dei nomi dovuta a un’antica tara marialuigesca). Del suddetto quadriciclo, a cui Repubblica Parma dedica un’esaustiva fotogallery, certamente si parlerà a lungo. Almeno quanto a lungo resiste di norma la batteria della vetturina. Che «ha un’autonomia di 60 km».

Alla macchinuccia del 112 risponde però a muso duro Parmaoline, che piazza così il suo scoop: «Orietta Berti è diventata nonna, giornale esaurito nella sua Montecchio». Nella cittadina del Reggiano, il quotidiano Il Resto del Carlino sarebbe andato a ruba alla notizia della nascita di Olivia, nipotina dell’Orietta, che è originaria della zona. Secondo altre fonti, inoltre, la Fieg, la Federazione italiana editori giornali, avrebbe contattato Berti per un accordo finalizzato al rilancio dell’editoria. Presto saranno di nuovo al lavoro il figlio e la nuora della simpatica cantante.

È già cosa fatta, invece, l’amicizia tra Parma e la Corea del Nord, almeno stando al servizio pubblicato da ParmaDaily su «“Il giorno del Sole”: la Corea del Nord celebra il Leader Kim Il Sung». Per i parmigiani che l’avessero dimenticato, certamente una sparuta minoranza, ParmaDaily ricorda che il giorno del Sole «è la principale festa nazionale a cadenza annuale celebrata in occasione dell’anniversario della nascita del fondatore ed ex presidente Kim Il-sung». Ottime le immagini allegate all’articolo, inviate «alla Redazione di ParmaDaily – come rivela il servizio – dall’Ambasciata di Roma della Repubblica popolare». Strano che sulla corriera per il centro o allo spritz di via Farini non se ne sia dato il giusto risalto.  

Talvolta del resto capita. Una notizia sensazionale, solida, svapora a contatto con la routine d’ogni giorno. L’ultimo tweet di Matteo Salvini, o Fabrizio Corona che torna in carcere, o il Pd che va a congresso: tutto insolitamente ignorato nelle conversazioni in treno, nelle pause caffè, nelle chat dei genitori di scuola calcio, insomma fuori dalle pagine e dai siti dei giornali. Succede. Con i quotidiani locali, che tendono a sovrascrivere la realtà, inesauribili sorgenti di un senso comune viscoso e persistente (Parma città ducale, fluviale, capitale, con la corale), la distanza fra espressionismo giornalistico e monocromatismo dell’ordinario è ancora più smaccata. È normale attendersi che qualcuno domandi «hai celebrato la giornata del Sole?» oppure «hai saputo dell’Orietta Berti?». Invece niente. Nessuno domanda.

Ma fortunatamente i quotidiani nostrani non demordono. È bello, dopo una dura giornata di lavoro sedersi al computer, accendere l’abatjour (per non affaticare la vista), sentire la curiosità che pulsa nei polpastrelli e poi apprendere da ParmaToday: «Il Consorzio Casalasco del Pomodoro sarà presente con una propria postazione» a Cibus Connect; o che il sindaco Pizzarotti ha deciso: «Ecco perché non farò un selfie con Greta Thunberg». E di seguito concedersi un nuovo clic su Repubblica Parma, che occhieggia sul desktop con il titolo: «Parma, la schiusa primaverile delle uova di trota». Quindi concludere con la Gazzetta di Parma prima di coricarsi. Perché alzi la mano chi, guardando le immagini dell’incendio di Notre-Dame, non ha pensato a Parma e ai parmigiani. Infatti ecco l’articolo: «I parmigiani a Parigi: “Che tristezza. Ancora non ci crediamo”».

Infine l’occhio molle scivola verso un ultimo titolo: «I crociati? Pazzi per i videogames». Bello questo, curioso. Da leggere. Attacco dell’articolo: «I giocatori del Parma? Pazzi per i videogames: ma se pensate si sfidino a Fifa e Pes, sbagliate. Parola di Gagliolo: che racconta che lui, Siligardi, Ceravolo, Iacoponi, Gazzola e Scozzarella preferiscono un altro gioco: scoprite con noi quale».

Segue un banner che esorta ad abbonarsi alla Gazzetta di Parma per leggere l’articolo integrale. E al lettore osservante, remissivo come Massimo Troisi di fronte alla perentorietà dell’inevitabile in Non ci resta che piangere, non rimane che sussurrare la buonanotte: «Sì, sì, mo’ me lo segno».