Potere al popolo, Ottavo colore e Rifondazione comunista sulla canea reazionaria

Dopo la decisione del sindaco di Parma, il 21 dicembre scorso, di riconoscere ufficialmente i figli nati in famiglie omogenitoriali, si sono scatenate le voci più conservatrici della città. Tra esse, anche quella del vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, che in un’omelia ha negato la definizione di “famiglia” per queste coppie. Alle parole del vescovo sono seguite altre dichiarazioni di cattolici tradizionalisti ed estremisti di destra, tra cui Casapound e Forza nuova. Quest’ultima, in particolare, nella notte tra il 2 e il 3 gennaio, ha fatto trovare davanti all’abitazione privata del sindaco uno striscione contro le famiglie omogenitoriali. Un atto che ha suscitato molte prese di posizione in gruppi democratici e progressisti. Pubblichiamo di seguito i comunicati di Potere al popolo, Ottavo colore e Rifondazione comunista.

Dovremmo rispondere con una gigantesca pernacchia

da Potere al popolo Parma

Un paio di settimane fa, il sindaco di Parma, con un gesto amministrativo di puro buon senso (ma risultato eclatante in un presente fatto di oscurantismo culturale e di rabbioso egoismo sociale),  ha riconosciuto i genitori di quattro figli nati in famiglie di coppie omosessuali. Accanto al genitore biologico, si riconosceva a quei bambini anche il loro secondo genitore, con le sue responsabilità e i suoi diritti.

Un atto amministrativo dovuto che è sembrato al vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, assolutamente inaccettabile, tanto da attaccarlo pubblicamente nell’omelia della messa per la festa della “santa famiglia”. In quell’occasione, la più alta carica ecclesiale della diocesi parmense ha tuonato che due uomini o due donne, “anche se vivono insieme”, “anche se hanno figli”, “anche se vengono riconosciuti dalla legge”, per la chiesa “non sono una famiglia”! Un’omelia, insomma, degna di un passato ottuso e remoto. Un attaccamento bigotto a interpretazioni ortodosse e fanatiche.

E tuttavia parole che – con la loro “autorevolezza” – hanno legittimato poi dichiarazioni  più rozze e aggressive. L’ultima è stata quella di Forza nuova, il gruppetto locale d’ispirazione neofascista che tenta (inutilmente) di farsi notare in città. Di notte, davanti all’abitazione del sindaco, ha appeso uno striscione a favore di “mamma e papà”. Al di là del puerile e demenziale slogan (di cui certo non ci stupiamo) è il gesto in sé che ci fa pensare. La combriccola neofascista ha scelto di appendere quello sterile striscione non sotto il Palazzo municipale, dove il sindaco opera, dove l’atto è stato firmato ufficialmente, ma sotto la casa privata di un cittadino (seppur il “primo” cittadino), quando nessuno li avrebbe potuti vedere. Il gesto risulta così una chiara intimidazione, un avvertimento, una minaccia.

Ecco, dunque, con sperimentata pacatezza, il vescovo dichiarare pubblicamente, durante la più importante omelia dell’anno sul tema della famiglia, la sua ostilità ai nuovi diritti e, contemporaneamente, con le violente pratiche che li contraddistinguono, i neofascisti tradurre quelle parole come riescono, come son capaci.

A entrambi la città dovrebbe rispondere con una gigantesca pernacchia.

Striscione di Forza Nuova sotto casa del sindaco Pizzarotti

da Associazione LGBT+ di Parma L’Ottavo Colore

Durante la nottata tra il 2 e il 3 gennaio 2019 alcuni ignoti militanti di Forza Nuova hanno appeso uno striscione recante la scritta “mamma e papà, tutto il resto è omofollia” sotto la casa del sindaco Federico Pizzarotti, striscione che chiaramente fa riferimento alla decisione del Sindaco di sottoscrivere il riconoscimento di quattro bambini alle loro famiglie omogenitoriali.

L’associazione LGBT+ di Parma L’Ottavo Colore desidera esprimere solidarietà e sostegno al Sindaco della nostra città, invitandolo a non lasciarsi intimorire da questi gesti anonimi e privi di senso, attuati di nascosto durante la notte, che non hanno nessuna dignità ai nostri occhi. Sono soltanto slogan fini a se stessi appesi a un muro senza metterci la faccia, senza lasciare spazio a un confronto sul tema, senza argomentare o motivare la frase scritta sullo striscione. Lo ringraziamo per la sua decisione di procedere con la sottoscrizione e per la replica puntuale che ha dato alle polemiche giunte in seguito.

Mai come in questo periodo storico in cui il nostro paese rischia drammaticamente non solo di non progredire per quanto riguarda i diritti civili, ma addirittura di retrocedere pericolosamente, per noi dell’Ottavo Colore è importante che le istituzioni della nostra città vadano contro corrente continuando a difendere e tutelare le famiglie omogenitoriali, che da sempre esistono e hanno diritto di essere riconosciute anche a livello legale.

Come dichiarato nei giorni scorsi proprio dal sindaco Pizzarotti “Non sottoscrivere gli atti di anagrafe non farà di quelle persone dei genitori meno di tutti gli altri, ma farà di quei bimbi dei bambini con meno diritti di tutti gli altri. E noi istituzioni dobbiamo per primi saper riconoscere e tutelare diritti rispetto ad una società che cambia, che non va giudicata, ma compresa. L’amore è la forza che muove il mondo, non può essere arginata ma solo accompagnata, e soprattutto difesa.”

Ci auguriamo quindi che la nostra città resti sempre aperta, libera e garante dei diritti di tutti, condannando qualsiasi atto come quello della scorsa notte. Appendere uno striscione sotto casa del sindaco Pizzarotti non è opposizione, è un atto di sfida fine a se stesso. Opposizione è dialogare in maniera costruttiva riguardo a una tematica, argomentare in maniera pertinente la propria posizione contraria, ascoltando le argomentazioni della parte contraria, alla luce del sole, mettendoci la faccia.

Condanna dell’intimidazione fascista

da Rifondazione comunista Parma

Condanniamo l’ennesimo grave episodio di intimidazione messo in atto da fascisti in città questa notte ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza al sindaco Federico Pizzarotti.

La follia è quella di chi continua ad alimentare odio verso tutto ció che considera “diverso” e nella becera retorica della “famiglia tradizionale” si schiera sempre, come da sempre fanno i fascisti, contro il riconoscimento dei diritti altrui. L’unica famiglia è quella che si ama.

Nel respingere ancora una volta inaccettabili manifestazioni di omofobia e metodi fascisti, sosteniamo i giusti provvedimenti attuati dal sindaco rispetto al riconoscimento dei diritti delle coppie omogenitoriali e continuiamo a chiedere lo scioglimento delle organizzazioni di chiaro stampo fascista, come previsto dalla Costituzione.