Sull’aggressione della Lega all’Anpi

Comunicati di Centro studi movimenti e Ciac Parma

La polemica di questi giorni sull’assemblea di Parma del 10 febbraio – organizzata dal Comitato antifascista per la memoria storica e da Anpi e Anppia – ruota intorno alla parola “negazionismo”. Secondo i comunicati della Lega ‒ prima dei parlamentari parmensi e poi del suo segretario nazionale, nonché ministro degli Interni e vicepremier, Matteo Salvini ‒ l’iniziativa sarebbe “negazionista”, cioè negherebbe l’esistenza dell’uccisione di italiani, gerarchi e militari fascisti e civili, nelle terre del confine orientale, occupate dai partigiani della resistenza jugoslava. Continue reading “Sull’aggressione della Lega all’Anpi”

Foibe e fascismo: quando studiare la storia diventa scomodo

Comunicati di Anpi Parma, Potere al popolo, Rifondazione comunista e Officina popolare

Da quando è stata istituita la Giornata del ricordo del 10 febbraio, ogni anno, dal febbraio 2005 a Parma un comitato antifascista si è preoccupato di organizzare un appuntamento di riflessione sulle vicende delle terre del confine orientale italiano, prima e durante la seconda guerra mondiale. Ogni anno, dunque, il Comitato antifascista per la memoria storica – insieme ad altre associazioni, tra le quali l’Anpi e l’Anppia – invita ricercatori e studiosi a contestualizzare gli eventi che portarono alla fucilazione e all’infoibamento di molti italiani, militari fascisti ma anche civili, e all’esodo da quelle zone della popolazione italiana con l’affermazione del potere delle truppe partigiane di Tito, nelle quali peraltro avevano operato anche molti combattenti italiani. Un tema, dunque, piuttosto complesso che non può limitarsi alla retorica per i morti ma deve essere compreso in relazione a quanto la dittatura di Mussolini fece in quelle terre prima e dopo l’invasione della Jugoslavia del 1941. Continue reading “Foibe e fascismo: quando studiare la storia diventa scomodo”

Foibe, la manipolazione della storia

di Margherita Becchetti

Se non fosse che ormai ci stiamo drammaticamente abituando, verrebbe quasi da sorridere di fronte al tentativo caparbio delle forze di destra di continuare a manipolare goffamente la storia del confine orientale. Manipolarla non tanto per dar ragione della sofferenza che in quelle terre si consumò tra guerra e dopoguerra, quanto per interessi esclusivamente propagandistici ed elettorali. Continue reading “Foibe, la manipolazione della storia”

“Nazionalizzare le autostrade subito!” “Anzi no! Ci siamo sbagliati!”

di Francesco Antuofermo

Dai giornali finanziari veniamo a sapere che in questi giorni i Rating Hold sui titoli azionari di Atlantia hanno raggiunto il valore di ben sedici punti mentre per i Sell tali valori sono fermi a uno solo. I Rating Hold sono indicatori di ottimismo, esprimono la misura dell’affidabilità del titolo: rappresentano non solo la tendenza a mantenere costante il proprio valore ma anche la fiducia verso un suo eventuale incremento. Sedici punti di valore Hold su un titolo sono tanti e quando si raggiungono, gli analisti consigliano di non venderlo o addirittura invitano ad acquistare altre quote. I Sell invece sono indicatori di pessimismo: esprimono sfiducia verso un titolo azionario. Alti valori di Sell consigliano di vendere il titolo. La sfiducia su Atlantia, oggi, ha raggiunto solo un punto Sell. E questo indica che il pessimismo sul titolo è a livelli molto bassi: il titolo è buono. Continue reading ““Nazionalizzare le autostrade subito!” “Anzi no! Ci siamo sbagliati!””

L’anno zero della politica tra Pizzarotti e Minniti

di Marco Adorni

Se siete amici dell’ambiente, dei diritti individuali e delle libertà democratiche, e avversate tanto il razzismo fascistoide della Lega quanto il populismo fanfarone del Movimento 5 Stelle, dovete fare un pensierino al nuovo movimento politico fondato dal sindaco di Parma, Italia in Comune. Consultandone la Carta dei valori potreste ritrovare il vostro entusiasmo per la politica. Politica è servizio, senso dello Stato, buone pratiche, protagonismo delle comunità, apertura al cambiamento, unità di idealismo e pragmatismo, adesione ai Valori Sacri della Costituzione, democrazia, libertà, inclusione, centralità delle persone, ambiente, legalità, ecc. Non potete essere sorpresi. Seriamente, potevate aspettarvi di meno da un sindaco che si è autodefinito promotore di una «rivoluzione gentile» o, più prosaicamente, «normale», come da omonimo memoir (F. Pizzarotti, Una rivoluzione normale, Mondadori, Milano, 2016)?! Italia in Comune si fonda sull’idea che gli unici politici realmente vicini alle esigenze dei cittadini siano gli amministratori locali. Sono questi ultimi i paladini di una rigenerazione dell’intera classe dirigente nazionale, ponendo fine all’egemonia del PD nell’area del centro-sinistra! Potremmo davvero fermarci qui: perché rovinare un buon racconto con la verità? Il dubbio s’insinua: stiamo assistendo a un discorsetto degno del buon Conte Raffaello Mascetti? Continue reading “L’anno zero della politica tra Pizzarotti e Minniti”

Una nuova mobilitazione dei lavoratori della logistica

da Unione Sindacale di Base

Nella mattinata del 29 gennaio scorso sono state consegnate a 38 lavoratori dell’hub piacentino di GLS 32 lettere di licenziamento e 6 di sospensione. Tale inedito provvedimento si configura come un licenziamento disciplinare collettivo. Il contesto nel quale tali atti avvengono è quello in cui tre militanti di USB vengono aggrediti con tirapugni e pistola al peperoncino. La “colpa” degli iscritti alla nostra sigla sindacale è quella di essersi mobilitati contro il clima di violenza, e di aver scioperato per rivendicare sicurezza e serenità nel posto di lavoro. Continue reading “Una nuova mobilitazione dei lavoratori della logistica”

Il 27 gennaio non è una ricorrenza

di Ilaria La Fata

«Per conservare la memoria occorre esercitarla»: con queste parole una nota rivista di enigmistica ci invita ad acquistarla e a giocare per evitare amnesie o scherzi del cervello. Ma ci sono casi in cui l’esercizio della memoria non è solo un gioco, anzi diventa forse un dovere – per quanto in questi tempi di iperesposizione mediatica si cominci a contemplare anche il diritto all’oblio –, soprattutto quando, guardandoci attorno, ci accorgiamo che la memoria di quello che è accaduto in un passato nemmeno troppo remoto sembra essere stata rimossa in nome di un realismo politico che mette i brividi. Continue reading “Il 27 gennaio non è una ricorrenza”