da Potere al Popolo Parma
Uno scherzo di pessimo gusto. Non può esserci che questo dietro l’articolo – intervista di Claudio Rinaldi su/a Pietro Lunardi – da più parti indicato come probabile candidato sindaco – ospitato ieri (23 marzo) dalla “Gazzetta di Parma”. Ci limitiamo qui a indicare i passaggi più clamorosi.
1) WELCOME BACK, MR. CONFLITTO D’INTERESSI!
Lunardi viene presentato come politico pragmatico capace di indicare la “soluzione” a problemi annosi quali la crisi energetica. Vale la pena di sottolineare, però, che qui più che l’ideale conta il portafoglio: guarda caso, infatti, la via del nucleare sotterraneo coincide con una ricca commessa per Rocksoil, l’azienda di proprietà dello stesso Lunardi.
2) DEMOCRAZIA VATTENE VIA!
Il ritorno in pompa magna della strategia basata sulle Grandi Opere – che gran danno ha fatto, e continua a fare, al nostro Paese (TIBRE docet) – si porta dietro una vistosa allergia alla democrazia. La sufficienza con cui Lunardi liquida i due referendum anti-nucleare – 1987 e 2011 – è semplicemente indegna e non merita ulteriore considerazione. Più utile, forse, è ricordare all’ex ministro delle infrastrutture del governo Berlusconi che nel 2011 un’ampia maggioranza si espresse non solo per il No al nucleare, ma anche per il Sì alla ripubblicizzazione dell’acqua. Ecco dunque un ottimo punto di partenza per chiunque sarà il prossimo sindaco: fare in modo che a Parma, per quanto con un decennio di ritardo, sia finalmente tradotta in pratica la volontà popolare.
3) TRANSIZIONE ECOLOGICA? MA CHE DAVERO?!?
Proprio mentre si diffonde in tutti gli strati sociali la consapevolezza che il tessuto produttivo nazionale va radicalmente trasformato, dal basso, nel senso della giustizia climatica, Lunardi attacca gli ambientalisti e ri-propone ricette stantie basate sull’energia nucleare, magicamente divenuta “sicura” e “pulita”. La realtà è diversa: le tre linee di intervento per la rivoluzione energetica basata su fonti rinnovabili sono riduzione del fabbisogno, decentralizzazione della produzione, democratizzazione della gestione. Tutto ciò che non si pone a quel livello di ambizione è perdita di tempo. La strada da seguire la troveremo nelle piazze convergenti questo weekend: venerdì per lo sciopero climatico indetto da Fridays for Future, sabato a Firenze per insorgere assieme al Collettivo di fabbrica (ex)GKN.
P.s. Potere al popolo non fa certo mancare la propria voce al coro di giubilo che circonda Pietro Lunardi, insignito nel 1990 del premio ‘Man of the Year in Construction Field’ dalla rivista americana ENR – Engineering New Record. Ci permettiamo però di segnalare – cosa che la Gazzetta si guarda bene dal fare – che la rivista in questione non è affatto indipendente. E’ piuttosto la voce della lobby dei costruttori, che si finanzia con la pubblicità degli aderenti e dispensa una gran varietà di premi ai propri inserzionisti. Non è certo il caso del buon Pietro, ovviamente! Era giusto così, per puntualizzare.