da Coordinamento educatori e lavoratori del sociale di Parma
Venerdì 10 maggio si è svolta l’assemblea sindacale indetta da Cgil per il rinnovo del contratto nazionale delle cooperative sociali che riguardava il comparto educativo della Coop. Proges. L’assemblea era indetta per il settore 0/6 del comparto, ma effettivamente vi hanno partecipato anche educatori di strutture domiciliari o similari e questo perchè, già dall’indizione, non era molto chiaro a chi fosse nello specifico rivolta questa assemblea. Le assemblee sul rinnovo, infatti, si stanno svolgendo spezzettando gli educatori, anche di una stessa coop e spesso questo crea incomprensioni e confusione, con il rischio che i lavoratori di alcune strutture rimangano all’insaputa dell’esistenza di questi unici momenti di confronto.
La partecipazione, considerato che si sta parlando della più grossa cooperativa presente sul territorio di Parma, il cui personale gestisce la maggiorparte dei servizi per l’infanzia, è stata di sole 43 persone; veramente pochissime.
Pensiamo che questo sia dovuto senz’altro all’estrema frammentazione dei lavoratori delle cooperative e in generale ad una limitata coscienza delle proprie condizioni da fame, ma non possiamo non constatare la scarsissima volontà dei sindacati confederali nel coinvolgimento di chi subirà le conseguenze di questo rinnovo in prima persona.
Proprio questo tema è stato imposto con forza dalle lavoratrici nel corso dell’assemblea: dal 2011 (!) ad oggi, nessun coinvolgimento nella preparazione di una piattaforma da portare al tavolo della contrattazione che dovrebbe essere invece condivisa con i lavoratori, nessun coinvolgimento nemmeno nei 27 mesi di trattativa per il rinnovo, indizione tardiva delle assemblee, tra l’altro a pochissimi giorni dalla data della contrattazione di secondo livello e senza esplicitare chiaramente ai lavoratori che si ha la possibilità di votare l’ipotesi di rinnovo (“Rinnovato!”, recita invece il volantino Cgil che illustra il contenuto dell’ipotesi di rinnovo, pubblicizzandola come un risultato definitivo già ottenuto e approvato dai lavoratori).
In barba ai circa 350.000 lavoratori e lavoratrici che da anni aspettano questo rinnovo e ora si trovano a dover ingoiare un testo di accordo in cui non si guadagna un solo diritto in più.
Proprio la Cgil di Parma pochi mesi fa aveva segnalato “la criticità” della disparità di trattamento tra i dipendenti diretti delle amministrazioni comunali e quelli che, a parità di mansioni e responsabilità, sono penalizzati dal punto di vista contrattuale e reddituale. Come pensano di sanare questo squilibrio senza ascoltare le istanze dei lavoratori stessi, senza portare la loro voce ai tavoli, firmando invece un rinnovo che assomiglia ad un regalo alle cooperative e un ennesimo schiaffo ai lavoratori?
Con una certa soddisfazione, però, possiamo annunciare che in questa assemblea, dopo aver chiesto conto ai sindacati rispetto ai tanti punti peggiorativi che costituiscono il testo del CCNL, aver descritto le nostre condizioni reali e ribadito le nostre richieste, la votazione si è conclusa con 25 voti contrari e 16 favorevoli, più un astenuto.
Ci piacerebbe se si potesse ripartire da zero, costruendo e imponendo un rapporto di forza differente nella contrattazione, invece questo voto costituisce per noi una magra consolazione, pensando che comunque da qui a poco decideranno sulle nostre teste di approvare questo rinnovo.
Pensiamo però di aver dimostrato che laddove i lavoratori e le lavoratrici si prendono spazi per discutere, condividere la propria condizione e la propria rabbia, scegliendo di autorganizzarsi e di far valere la propria forza, le cose possono cambiare.
Non sarà il risultato di questo rinnovo a cambiare le nostre condizioni, ma il percorso di lotta che come lavoratori e lavoratrici stiamo portando avanti per riprenderci in mano la nostra vita!
No alla mancanza di trasparenza e partecipazione! Noi agli stipendi da fame! No alla rassegnazione!