«Allo stadio funziona così»… ma anche no!

di Irene Grossi – Casa delle donne di Parma

Sono donna e vado allo stadio. Nel fine settimana vado al Tardini per tifare la squadra della nostra città, il Parma, come fanno tante altre persone. Ricordo la prima partita come fosse oggi, ricordo l’adrenalina e la voglia di cantare a squarciagola che ogni volta mi fa tornare a casa senza voce. Vado allo stadio perché il calcio mi piace e lo seguo da diverso tempo, anche grazie a mio fratello che mi ha trasmesso questa passione. Continue reading “«Allo stadio funziona così»… ma anche no!”

Ci infiocchettano la pancia e ci tagliano la testa

di Elisabetta Salvini

I contenuti passano anche attraverso le immagini. Anzi, le immagini arrivano prima e con maggiore efficacia. E questa locandina ne è un esempio lampante. L’uomo che parlerà a Parma, mercoledì 13 febbraio, ha un viso, un nome e un cognome. La donna, di cui si deve decidere e programmare il destino, no. Per lei non è previsto alcun viso. Il suo corpo è tagliato per metterne in evidenza le due sole parti importanti: la pancia gravida e il seno che presto allatterà il futuro neonato o neonata (con ogni probabilità ipotesi meno auspicabile). Il resto non ha alcuna importanza, perché per il Popolo della famiglia la donna/persona non esiste. Esiste solo la donna/pancia e madre. Continue reading “Ci infiocchettano la pancia e ci tagliano la testa”

L’opprimente pericolosa “normalità”

di Margherita Becchetti

Il problema non è quella parte di società che davvero vorrebbe un ritorno alla medievale subalternità femminile, quelli che – da Fontana a Pillon ‒ ci vorrebbero chiuse in casa a far figli, meste e ubbidienti. Loro sono una piccola parte, retrograda e irrispettosa certo, ma facilmente arginabile se… Se non ci fosse un altro pezzo di società composto da uomini e donne, quello sì pericoloso e insidioso, che rimane pressoché indifferente di fronte al sessismo diffuso, che non lo riconosce, che ride a battute volgari, che le inoltra sui social. Che di fronte a una pubblicità come quella esposta dal negozio di elettrodomestici e ferramenta Chiastra di Langhirano, sorride con un’alzata di spalle e dice «ma che vuoi che sia», rinunciando a riflettere sul senso delle cose. Continue reading “L’opprimente pericolosa “normalità””