Sfratto a Fidenza, botta e risposta tra il Comune e la Rete Diritti in Casa

da Rete Diritti in Casa

Andrea Massari, sindaco di Fidenza

Dopo il comunicato di denuncia della drammatica situazione che si trova ad affrontare la famiglia con tre minori a Fidenza, prima sfrattata poi allontanata dal residenza dove era stata collocata per emergenza, ci aspettavamo una qualche risposta concreta, invece è arrivata solo la risposta sgangherata del Sindaco di Fidenza Massari. Sfidiamo chiunque a trovare la differenza tra toni e contenuti del comunicato del sindaco Pd e quello che avrebbe potuto fare un qualsiasi sindaco leghista. Continue reading “Sfratto a Fidenza, botta e risposta tra il Comune e la Rete Diritti in Casa”

Ecco la fase 2: a Fidenza, sfratto e un’intera famiglia costretta in strada

da Rete Diritti in Casa

A Fidenza, stamattina una famiglia composta dai genitori e tre figli minori, il più piccolo dei quali di soli 3 anni, è stata fatta uscire senza soluzioni alternative accettabili dall’alloggio di emergenza (un residence), in cui era stata fatta entrare dopo lo sfratto e qui tenuta durante la prima fase dell’emergenza coronavirus. La cacciata dalla soluzione di emergenza di questa mattina avviene nonostante perduri in modo pesante l’emergenza sanitaria derivante dal coronavirus. La famiglia viene esposta a pericolo di contagio, e sarà costretta a vagare per le strade. La busta paga dell’unico genitore che lavora non basta certo a pagare un affitto privato o la permanenza in un albergo. Continue reading “Ecco la fase 2: a Fidenza, sfratto e un’intera famiglia costretta in strada”

25 aprile 2020: per una nuova liberazione!

Riceviamo e pubblichiamo l’appello di “alcune e alcuni antifascist* di Parma” (ndr).

Cosa fare nei tempi bui del coronavirus per non fare passare sotto l’uscio una data così importante come il 25 Aprile? Sicuramente possiamo fare tanto e tanto si sta già facendo. Pensiamo ai tanti progetti di denuncia e ricerca sulle situazioni lavorative precarie ai tempi del covid-19 svolto da sindacati e varie realtà politiche. Pensiamo anche all’immenso lavoro di volontariato dei tanti gruppi che stanno occupando spazi lasciati vuoti da anni di liberismo sfrenato, privatizzazione dei servizi essenziali e tagli al welfare state. Continue reading “25 aprile 2020: per una nuova liberazione!”

Una voce dal carcere nell’emergenza sanitaria

Detenuti sul tetto del carcere di San Vittore a Milano (febbraio 2020).

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la testimonianza di un operatore del carcere di Parma (ndr).

Un istituzione totale come il carcere non si concilia molto con l’idea di cura e sostengo alle persone; una delle grandi contraddizioni della nostra società sta nella linea sottile fra cura e pena, fra riscatto e punizione, educazione e ribellione. Lavorare in un istituto di pena è, già in condizioni ordinarie, vissuto con pochi mezzi, isolati, con fatica ad accedere ad una pausa pranzo e a del cibo decente, e con i servizi igienici al limite della norma. Continue reading “Una voce dal carcere nell’emergenza sanitaria”

Dobbiamo stare in casa… E chi non ce l’ha?

da Rete Diritti in Casa Parma

L’epidemia Covid 19 sta mettendo sempre più a nudo le macroscopiche incongruenze di un sistema basato solo sul profitto. Non si tratta solo della questione della sanità pubblica, tagliata, trascurata e umiliata fino a giungere alla completa impreparazione dinanzi a un’emergenza come quella attuale.
Anche in merito alla questione abitativa i nodi, con questa crisi, sono giunti al pettine. La casa, l’abitazione primaria, è diventata da decenni un mero oggetto di speculazione, non è più, come da sempre andiamo denunciando, un diritto imprescindibile per l’umanità, ma un mezzo per fare affari e speculazioni. Continue reading “Dobbiamo stare in casa… E chi non ce l’ha?”

Beato il popolo che non ha bisogno di eroi (negli ospedali)

da Potere al popolo – Parma

All’inizio, quella che sarebbe diventata la Pandemia, si è presentata con il vestito della caccia all’untore. Straniero, ovviamente. Mentre le aggressioni ai cinesi si moltiplicavano, i media seguivano ossessivamente il virus, con l’implicito sotteso che qui non sarebbe mai arrivato. D’altronde noi non mangiamo i topi vivi “come loro”, parola di Zaia. Potevamo stare tranquilli: ci si ripeteva che siamo bianchi, sani, ricchi e puliti, cosa potrà mai capitarci? Il virus insomma si era andato a sedere nel dibattito italiano accanto ai porti chiusi e alle altre idiozie che da anni ci ammorbano. In pochi sospettavano che sarebbe uscito dal circuito dei meme dallo humor cinico o delle fake news complottiste per imporsi come qualcosa di completamente inedito.

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