Educatori e lavoratori del sociale ieri in sciopero

da Potere al popolo Parma

Lo sapevate che ieri hanno scioperato gli educatori ed i lavoratori del sociale? Nel silenzio del dibattito pubblico è passato il decreto Lorenzin (ex-legge Iori) che prevede, per ottenere un titolo che serve per continuare a fare il lavoro che molti svolgono da oltre 15 anni, di fare un corso universitario di 60 crediti formativi completamente a loro spese. Parliamo di costi che vanno dai 650 ai 1500 euro, per una categoria di lavoratori che non percepiscono certo stipendi d’oro. Il contratto collettivo nazionale, infatti, è fermo dal 2012, e le condizioni di lavoro sono spesso pessime, schiacciati tra cooperative gigantesche, che di sociale hanno solo il nome, e i tagli selvaggi ai servizi sociali del settore pubblico. Continue reading “Educatori e lavoratori del sociale ieri in sciopero”

Confindustria e l’eterno lamento delle sanguisughe

di Francesco Antuofermo

Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria dal 2016

Proprio in questi giorni, l’Istat, l’ufficio nazionale di statistica, ha accertato che il PIL nel “terzo trimestre del 2018 è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.” (sito Istat del 02/12/2018). Apriti cielo! Tutta la stampa non ha perso occasione per dare addosso al governo e alla sua finanziaria, colpevole di prevedere risorse improduttive da destinare al reddito di cittadinanza e alla riforma della legge Fornero. La Confindustria naturalmente è in testa alla barricata: “le nostre aziende sono in difficoltà, le risorse vanno spese per gli investimenti”. Il che, tradotto, significa rimpinguare le casse delle imprese ad essa associate. Nessuno però riporta il seguito dell’intervento da parte dello stesso Istat, per cui “il PIL è aumentato dello 0,7% nei confronti del terzo trimestre del 2017”. Non sono certamente grandi cifre, ma la situazione non sembra poi così disastrosa.

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Non è solo la retorica a ridurci all’indifferenza

di Margherita Becchetti

È stato molto importante che giovedì scorso, la Comunità di Sant’Egidio abbia chiamato le scuole in piazza in occasione degli 80 anni dell’emanazione delle leggi razziali nel nostro paese. È stato importante richiamare gli studenti a un senso di responsabilità verso il razzismo odierno che sempre più dilaga nell’indifferenza. Dalla mia scuola abbiamo aderito con tutte le classi (11) e con grandissimo entusiasmo perché ci sembrava un’occasione per insegnare ai nostri ragazzi e ragazze la potenza dell’indignazione. Tante altri istituti della città hanno aderito, dalle scuole primarie ai licei, ci siamo trovati in migliaia in piazzale Picelli e, appena arrivati, si leggeva curiosità sui volti dei ragazzi. Continue reading “Non è solo la retorica a ridurci all’indifferenza”

Stupro. La Parma “bene” in cortocircuito

È difficile centrare il punto per parlare di ciò che è accaduto a Parma il mese scorso e di cui in questi giorni abbiamo avuto notizia. Difficile perché in esso si mischiano molte cose. C’è uno stupro, inaccettabile come ogni stupro, c’è un uomo violento che considera il corpo femminile un oggetto di cui disporre per le proprie perversioni, c’è l’abuso di droghe che esaltano gli istinti più brutali e il delirio di onnipotenza e c’è una buona parte di città, ben vestita, abbronzata, trendy, che da decenni cresce all’insegna di poche parole chiave: denaro (sporco o pulito poco importa), apparenza, serate da bere e da sniffare, indifferenza. Continue reading “Stupro. La Parma “bene” in cortocircuito”

Il ritorno al futuro delle grandi opere

Metti un’afosa domenica d’agosto in città, metti un occhio distratto al giornale locale e l’attenzione è attirata da un articolo. Anzi, l’editoriale del giorno, quello del direttore Michele Brambilla. E il direttore sceglie domenica 12 agosto per spiegarci a cosa servono le grandi opere e in particolare il mall, il mega centro commerciale in costruzione a Baganzola. Scelta singolare, sono curioso. Mi metto all’ombra e dedico un po’ di questa domenica da caldo record all’articolo. Continue reading “Il ritorno al futuro delle grandi opere”

Della complessità, ovvero la supercazzola

Su carmillaonline.com, l’ennesimo pezzo virtuoso di Alessandra Daniele ci spiega come Salvini non sia la causa o il motore del nuovo fascismo, che chiamiamo così perché ancora non abbiamo una parola con cui definire questo spettacolo. Salvini è un fake: lui non è il virus dell’intolleranza ma solo un “emulatore che cerca di farsi attribuire tutte le vittime della dottrina Minniti-Macron”. Continue reading “Della complessità, ovvero la supercazzola”