In ricordo di Giancarlo Paba

di Emanuele Leonardi e Andrea Bui

Giancarlo Paba

Non abbiamo conosciuto Giancarlo Paba di persona, ma passando attraverso il “progetto locale” di Magnaghi ci siamo imbattuti nell’espressione “insurgent city”, la città resistente ai processi di trasformazione urbana che hanno segnato il neoliberalismo. La città insorgente designa un marginale-attivo, che rifiuta di adattarsi. Scegliemmo questa espressione per dare nome a un collettivo che voleva indagare le contraddizioni dello sviluppo urbano neoliberale: “vetrinizzazione” da un lato, espulsione dei poveri dall’altro. Continue reading “In ricordo di Giancarlo Paba”

Il governo Ursula

di Cristina Quintavalla

L’imbarazzato silenzio della sinistra – per così dire − radicale, nei confronti del nuovo governo Pd-M5S, è stato rotto solo da qualche esternazione del tipo “si apre una grande potenzialità” (!!!) oppure “non è il governo dei nostri sogni, ma… l’unico possibile” (!!!). Al fondo un grande equivoco: rovesciare il governo M5S-Lega, sbarazzarsi di Salvini, toglierlo da un ministero-chiave, dal quale aveva il controllo di quanto si muoveva in mare, in terra, in cielo, non comporta ipso facto che la sinistra si faccia andare bene l’altra opzione di governo, ancor meno che la sostenga. Certo, qualsiasi altra opzione di governo non potrà che essere meno pericolosa, disumana e volgare della precedente, ma non tale da essere sostenuta come il rospo che, per il bene del paese, deve essere ingoiato. Continue reading “Il governo Ursula”

Kafka si è fermato a Parma

di Katia Torri

Parma 2019: città strana, città vetrina, in cui può capitare di vivere uno strano incubo e di non svegliarsi più nell’indifferenza generale. È capitato a Egidio Tiraborrelli, come abbiamo scritto ieri: “Gidio” per amici e compagni di ventura, 82 anni sulle spalle, un tumore ai polmoni e tanta vita vissuta, ma vissuta veramente, in giro per il mondo. Già anziano, Gidio è stato costretto a vivere in una roulotte vicino a una casa occupata perché altro non aveva. Ma sempre col sorriso, sempre disposto ad aiutare e a condividere i frutti del suo orto con vicini e altri occupanti, solidali con lui in ogni modo possibile (loro che neppure ne hanno per loro stessi). Continue reading “Kafka si è fermato a Parma”

Agli oscar dei docenti precari

di Marco Severo

Ci siamo quasi, il giorno è vicino. La mattinata più elettrizzante dell’anno per gli insegnanti precari stavolta cadrà prima del solito: l’Ufficio scolastico provinciale ha fissato l’inizio delle operazioni a partire da lunedì 9 settembre. Come Hollywood ha la Notte degli oscar, Sanremo il Festival di Sanremo e Parma la notte dei tortelli, così i precari della scuola hanno l’Assegnazione delle supplenze d’istituto. Il rito è giovane, conta appena tre anni ma già gode di ampio prestigio. Si tratta, per l’esattezza, della procedura unificata per la chiamata in cattedra degli insegnanti con incarico annuale, coloro che il primo giorno di scuola – dalla primaria alla secondaria di secondo grado – mancano novantanove volte su cento, costringendo i presidi a stilare orari provvisori perché «non c’è ancora la prof di italiano» o «non si sa chi farà matematica», eccetera. Continue reading “Agli oscar dei docenti precari”

Le vetrine della vanità

di Francesco Antuofermo

Dei Gabbiotti della Paura abbiamo già scritto qualche mese fa. Ora purtroppo dobbiamo discutere delle vetrine della vanità.

Secondo Max Weber “l‘uomo politico deve soverchiare dentro di sé, giorno per giorno e ora per ora, un nemico assai frequente e ben troppo umano: la vanità”. Nella maggior parte dei casi, la vanità è cosciente, ossia l’interessato agisce secondo un piano per soddisfare il desiderio di mettersi in mostra. Siamo tutti malati di vanità e spesso questa ci porta a fare degli errori. Ma mentre la gente comune gli errori dettati dalla vanità in genere se li paga, il politico, nella sua brama di apparire ad ogni costo, si convince che può usare allo scopo la ricchezza collettiva senza rispondere personalmente degli sprechi. Continue reading “Le vetrine della vanità”

Non si possono curare i pesci senza l’acqua. Ancora sul caso Bibbiano

di Mirco Moroni

Ho letto e condiviso l’articolo di Andrea Davolo sulla vicenda di Bibbiano. Accolgo il suo invito ad aprire una riflessione tra gli operatori e tra i soggetti istituzionali e propongo qui di seguito alcune riflessioni. Nei quarant’anni di lavoro nei Servizi socio-sanitari pubblici mi è capitato spesso, in presenza di situazioni multiproblematiche che coinvolgevano i destini di minori, di fare questa affermazione: «Non si possono curare i pesci… togliendoli dall’acqua. Perché l’acqua è la salute del pesce». Continue reading “Non si possono curare i pesci senza l’acqua. Ancora sul caso Bibbiano”

La città invisibile

di Milo Adami

Una scena dello spot per Parma 2020

Una giovane donna, alta, capelli neri, statuaria, carnagione bianco latte, si aggira tra le strade del centro di Parma. Ancestrale, inespressiva, quasi a disagio nei movimenti, la ragazza sembra fuoriuscita dal ritratto di famiglia di una nobile casata. “Guärd’la lì, la siòra, l’è gnuda zò con nuätòr? Mo co’ fala? La s’è persa?“. Continue reading “La città invisibile”

Pablo, parla la “baby gang”

di A. F.

29/7/2019: Ragazzi giocano di fronte alla chiesa in piazzale Pablo

Alla fine, hanno parlato anche loro: i giovanissimi saliti agli onori delle cronache cittadine per alcune “intemperanze”. E l’hanno fatto in un incontro informale, organizzato da qualche adulto desideroso di capire cosa succede in piazzale Pablo e di cercare possibili soluzioni. Si forma un capannello, bambini dagli 8 anni fino a ragazzini di 14 e un gruppetto di “grandi”. La domanda è semplice: «Voi cosa vorreste?». Continue reading “Pablo, parla la “baby gang””