Uomini e donne usa e getta. Il “loro” 1° maggio

di Cristina Quintavalla

Silenziati, resi invisibili, non riconosciuti. In questi drammatici giorni le lavoratrici e i lavoratori vengono nominati il meno possibile. Al centro c’è la caduta della produzione, il calo del fatturato, la mancanza di liquidità delle aziende, il rischio di crollo delle PMI, la difficoltà ad accedere ai prestiti delle banche, la contrazione della domanda. Viene dato per scontato che le imprese dovranno licenziare, mettere in cassa integrazione, e che per milioni di  lavoratori e per le loro famiglie, nel mondo occidentale contaminato dal Covid-19, si apriranno scenari di disperazione. Per i più fortunati si prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali, che funzioneranno se e finchè saranno finanziati. Tutti gli altri non ne potranno usufruire. I lavoratori autonomi (leggi: i senza lavoro costretti ad aprire una partita IVA)  usufruiranno di un bonus di 600 (forse 7-800) euro una tantum, tutti gli altri, i cosiddetti “lavoratori atipici”, probabilmente niente. Continue reading “Uomini e donne usa e getta. Il “loro” 1° maggio”

Lockdown e infanzia. Cosa accade ai bambini?

Andrea Davolo*

I bambini e gli adolescenti sono completamente spariti dalle decisioni prese dal governo sulla Fase 2.  Al limite, quando se ne parla, è per interrogarsi su dove collocarli ora che i genitori saranno costretti (da Confindustria) a tornare sui luoghi di lavoro. Che è una preoccupazione sacrosanta, soprattutto se consideriamo la totale assenza di strumenti di supporto alle famiglie, che si trovano costrette a fare da sole: 15 giorni di congedo parentale al 50% e bonus baby sitter (fra l’altro erogati come alternativa che esclude l’altra) sono strumenti la cui fruibilità per la gran parte delle famiglie è già terminata da un pezzo. Continue reading “Lockdown e infanzia. Cosa accade ai bambini?”

Nella solitudine, la Resistenza

di Marco Severo

Se una somma di solitudini non fa una comunità, un accordo di spiriti può al contrario nutrirsi di quelle solitudini per rinsaldare il senso dello stare insieme. Diverso dal vedersi online, in questa emergenza da Coronavirus, è il connettersi attraverso idee e azioni condivise. Così quest’anno, nell’imminenza del 25 aprile, 75esimo anniversario della Liberazione, al Centro studi movimenti di Parma abbiamo deciso di tendere fili di pensiero tra le nostre case e darci un compito comune, da svolgere ciascuno per proprio conto nel mezzo della quarantena. Ragionare sul significato della Resistenza. E poi registrare un video col telefono. Questo il compito. Regole per lo svolgimento: poche, quasi nessuna. Ammessi, e anzi caldeggiati, la soggettività e l’approccio multidisciplinare. Resistenza intesa come lotta partigiana collocabile storicamente oppure come? Continue reading “Nella solitudine, la Resistenza”

Ceci n’est pas une école

di Giacomo Montagna*

Dopo quasi due mesi di didattica a distanza (per gli addetti ai lavori Dad) possiamo affermare che, nonostante le varie dichiarazioni positive della ministra Azzolina a riguardo, la scuola digitale è un colabrodo. Sarebbe meglio dire che questo è un periodo di non scuola, visto che è assente quell’unità di tempo, luogo e relazioni che caratterizzano l’efficacia e l’importanza sociale di questa istituzione all’interno della vita delle persone. Continue reading “Ceci n’est pas une école”

«Allo stadio funziona così»… ma anche no!

di Irene Grossi – Casa delle donne di Parma

Sono donna e vado allo stadio. Nel fine settimana vado al Tardini per tifare la squadra della nostra città, il Parma, come fanno tante altre persone. Ricordo la prima partita come fosse oggi, ricordo l’adrenalina e la voglia di cantare a squarciagola che ogni volta mi fa tornare a casa senza voce. Vado allo stadio perché il calcio mi piace e lo seguo da diverso tempo, anche grazie a mio fratello che mi ha trasmesso questa passione. Continue reading “«Allo stadio funziona così»… ma anche no!”

Una voce dal carcere nell’emergenza sanitaria

Detenuti sul tetto del carcere di San Vittore a Milano (febbraio 2020).

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la testimonianza di un operatore del carcere di Parma (ndr).

Un istituzione totale come il carcere non si concilia molto con l’idea di cura e sostengo alle persone; una delle grandi contraddizioni della nostra società sta nella linea sottile fra cura e pena, fra riscatto e punizione, educazione e ribellione. Lavorare in un istituto di pena è, già in condizioni ordinarie, vissuto con pochi mezzi, isolati, con fatica ad accedere ad una pausa pranzo e a del cibo decente, e con i servizi igienici al limite della norma. Continue reading “Una voce dal carcere nell’emergenza sanitaria”

Come il socialismo cinese sta sconfiggendo il Covid-19

di Carlos Martinez

Riceviamo (e volentieri pubblichiamo) da Infopoint Barricate la traduzione di questo lungo articolo, tratto dal sito www.invent-the-future.org, uscito il 25 marzo scorso (ndr).

Il focolaio iniziale del coronavirus (COVID-19) ha avuto luogo nella città cinese di Wuhan, la capitale della provincia di Hubei, all’inizio di gennaio 2020. L’epidemia è stata limitata quasi interamente in Cina fino al mese successivo, quando si è estesa in Iran, Giappone, Sud Corea e Italia.
L’11 marzo era chiaro che la trasmissione del virus a livello comunitario stava avendo luogo in diverse regioni del mondo, e l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha dichiarato la pandemia. Con il virus in via di diffusione attraverso l’Europa e l’America del Nord, vi è ora una seria possibilità che il COVID-19 possa infettare una grande parte della popolazione globale e possa causare la morte prematura di milioni di persone. Questa è un’emergenza sanitaria globale di proporzioni senza precedenti. Continue reading “Come il socialismo cinese sta sconfiggendo il Covid-19”

La fine dell’eventismo

di Milo Adami

Giorgio De Chirico, Sgombero su Piazza d’Italia, 1968

«Ci dovevamo fermare» ha scritto Mariangela Gualtieri in una fulminante poesia intitolata Nove marzo duemilaventi, “Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti che era troppo furioso il nostro fare. Stare dentro le cose. Tutti fuori di noi. Agitare ogni ora – farla fruttare». Le pensavamo tutti, queste parole, ma non riuscivamo a dirle, perché? Per inerzia, per paura, insicurezza, hybris, superbia, vanità, sapevamo di aver esagerato, era troppo, troppo di tutto, consumo, rumore, chiasso, profitto, lavoro, troppo fin quasi allo sfinimento, all’eccesso, tutti in cuor nostro lo sentivamo, dovevamo fermarci eppure non riuscivamo «Non c’era sforzo umano che ci potesse bloccare». Ora è silenzio, una quiete sospetta, irreale, un’atmosfera metafisica come nelle celebri piazze del pittore De Chirico, una calma preludio di tempesta. Vuoto di riferimenti in cui tutto è da ripensare come il dopo 8 settembre raccontato da Beppe Fenoglio. Dopo settimane di attesa, come in un grado zero, il pensiero si ricompone, riordina idee, vede quel che prima non vedeva o non poteva, voleva, chissà? Continue reading “La fine dell’eventismo”

La ricetta Draghi

di Cristina Quintavalla

Il verbo di Draghi impazza sui media mainstream: gli stati spendano senza limiti e vincoli per risollevare l’economia che rischia la depressione. Mercati, banche, imprese, classe politica ringraziano. Sembrerebbe un dietrofront rispetto a quanto l’uomo ha difeso durante il suo mandato in qualità di presidente della BCE, vale a dire la necessità di contenere il debito pubblico: i governi erano  chiamati ad assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche”, di mettere “sotto stretto controllo l’assunzione di indebitamento… e le spese delle autorità regionali e locali”, addirittura varando “anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio(Lettera di Draghi e Trichet, agosto 2011). Continue reading “La ricetta Draghi”

Sciopero generale indetto da Usb. Le foto e le parole del primo corteo digitale

di Redazione

Ieri, 25 marzo, si è tenuto lo sciopero generale di 24 ore indetto da Usb per tutte le categorie, pubbliche e private, contro la decisione del Governo di mantenere aperte anche realtà produttive non essenziali, a seguito della pressione di Confindustria. L’atto di protesta è stato accompagnato dal primo corteo digitale, in cui ogni aderente mostra in foto il cartello “Andrà tutto bene se difendiamo i lavoratori”, e da azioni di mailbombing e tweetstorm contro Confindustria. Lo sciopero è stato appoggiato, tra gli altri, da Potere al Popolo e, qui a Parma, da Art Lab, di cui pubblichiamo i comunicati (in fondo). Di seguito, alcune foto della partecipazione in provincia. Continue reading “Sciopero generale indetto da Usb. Le foto e le parole del primo corteo digitale”