Né verticale né orizzontale. Il libro radicale di Rodrigo Nunes

di Andrea Bui

Venerdì 31 ottobre, alla Libreria Chourmo verrà presentato il libro di Rodrigo Nunes Nè verticale né orizzontale. Una teoria dell’organizzazione politica (Edizioni Alegre 2025). Con l’autore discuteranno Andrea Bui (Potere al popolo) e Erika Trombi (Casa del popolo Thomas Sankara). Di seguito pubblichiamo una recensione al volume di Andrea Bui [ndr].

Ovunque ci siano persone che non si sentono obbligate a essere o questo o quello, e che adottano tattiche e pratiche non per puntellare un’identità ma perché potrebbero funzionare, c’è speranza…”

Rodrigo Nunes compie un’operazione tanto coraggiosa quanto necessaria: non considerare la questione organizzativa come una questione identitaria, un’arena in cui si scontrano irriducibili opposizioni: “orizzontale vs verticale”, “movimento vs partito”, “autonomia vs coordinamento”. In Nè verticale né orizzontale non troveremo un modello tutto nuovo, ma una postura e uno sguardo nuovi sul tema. Innanzi tutto una postura pragmatica, che si chiede “se funziona” prima di chiedersi se “sia giusto”, una domanda necessaria viste le sconfitte da cui la sinistra sembra non riesca ad uscire. E una delle spie di questa impasse potrebbe essere proprio un dibattito sull’organizzazione che non si preoccupa dell’efficacia. L’organizzazione è stata spesso e volentieri vista come la scelta della forma giusta che aveva più a che fare con l’identità che non con il suo essere adeguata ad uno scopo.

Una via d’uscita è provare a guardare le dicotomie sopra elencate non come delle diadi inconciliabili, ma come gradazioni estreme di temperatura da dosare a seconda della circostanza, valutando di volta in volta. Uno sguardo più lucido, che ci fa vedere come da un lato sia l’Unica organizzazione, sia la spontaneità in assenza di organizzazione, non esistano se non in astratto. L’organizzazione è presente ovunque esistano essere umani che lavorano insieme, questa consapevolezza cambia la prospettiva del nostro sguardo abituandoci a vedere il mondo che abbiamo intorno come un’ecosistema in cui convivono diverse organizzazioni in cooperazione o conflitto tra loro.

Nunes ci esorta a uscire dalle dicotomie identitarie e a sperimentare in modo laico la formula migliore per riuscire ad affrontare una catastrofe come quella climatica che ha necessità di una scala globale, come scenario politico, e ha anche un orizzonte temporale ristretto. Insomma il pianeta non attenderà i nostri comodi, occorre trovare in fretta una soluzione che sia efficace per dare forza, potentia, alle organizzazioni della sinistra. Non solo la voce, la comunicazione, il modo in cui veicolare le proprie idee, ma finalmente porsi il problema di come farle camminare e vivere, di come concretamente farle agire nella realtà. Questa forza ce la può dare solo l’organizzazione, ossia la “tecnologia” che ci consente di concretizzare in azioni la volontà collettiva, o per usare la celebre massima di Lukacs in cui l’organizzazione è «la forma della mediazione tra teoria e praxis» e «come in ogni rapporto dialettico, i membri del rapporto acquistano concretezza e realtà soltanto in e attraverso la loro mediazione».

Un libro impegnativo ma accessibile, radicale nel senso che va alla radice del problema e lo affronta senza timori, quello che è necessario, perché il tempo stringe e non siamo ancora all’altezza delle sfide gigantesche che abbiamo di fronte, questo cambio di sguardo credo sia un buon suggerimento per iniziare.

E per allenare lo sguardo vi invitiamo a parlarne con l’autore venerdì sera, 31 ottobre, alla libreria Chourmo (via Imbriani 56, Parma). Non troverete nessuna arena, perché “orizzontalità” e “verticalità” non sono opposti da scegliere, ma strumenti da intrecciare consapevolmente.