Noi ci siamo! Gli altri continuino a leggersi la “Gazzetta di Parma!

di Andrea Bui*

Lunedi 22 settembre è successo qualcosa di straordinario, una mobilitazione che non si vedeva in Italia da decenni. Anche Parma non ha fatto eccezione e non ricordo una piazza così piena in un mattino di sciopero, con un meteo non certo favorevole. Non ci si aspettava che saremmo stati così tanti ed è stata una bellissima sorpresa.

Evidentemente non la pensa così il nostro quotidiano cittadino per cui a Parma l’altro ieri non è successo nulla. Nonostante fossimo così tanti non si sono accorti di nulla. A Parma lunedì non è successo nulla. Solo baby gang, degrado, street food e prosciutto. Il resto non esiste. Non deve esistere. Certo visto lo spazio negato sistematicamente ci rimangono i social. Abbiamo fatto grandi numeri e quando si hanno i grandi numeri arriva anche l’esercito dei leoni da divano che commentano “andate a lavorare”, “chi vi paga”, “comunisti di merda” e altri luoghi comuni cari ai fan di Vannacci.

Tutto sommato però è un bel segnale: si devono aggrappare a qualunque cosa pur di non accettare la realtà, cioè che c’è una parte di Italia che non si fida di Salvini, che non crede alla sostituzione etnica, e, incredibile, va a lavorare, fatica a pagare le bollette, fa i sacrifici per i figli e si prende cura dei genitori nello sfacelo dello stato sociale.

Già, ci siamo anche noi e forse per voi è difficile da capire, ma non riteniamo che con la remigrazione, le decime mas, i padroni a casa nostra e tutte le altre amenità che ci sorbiamo da decenni, non risolveremo i nostri problemi. E pensiamo che occuparsi di un conflitto che sta espellendo dalla propria terra due milioni e mezzo di persone, non porterà a un futuro radioso nel Mediterraneo e alcuni problemi come quello dei movimenti migratori potrebbero acuirsi.

Non ci piace il paese che abbiamo intorno, anzi, ma crediamo che opporsi all’escalation militare, opporsi all’immobiliarismo razzista in stile israeliano (o americano) sia il miglior modo per tutelare il nostro welfare: scuola pubblica, sanità pubblica e servizi sociali, questa è la nostra ricchezza e non ce la stanno mangiando quelli che voi chiamate mao mao, ma i trafficanti d’armi e i loro dipendenti al governo.

Ognuno si sceglie il suo avversario, noi lo abbiamo scelto. Gli altri continuino pure a leggersi la “Gazzetta di Parma”.

* Potere al Popolo di Parma