Potere al popolo Parma

«Il femminismo è uno dei movimenti politici più vitali del nostro tempo, e lotta per una società che è la stessa che chiede anche chi lotta contro il genocidio in Palestina, contro il razzismo, per la libertà e l’uguaglianza. Per questo nel marzo del 2019 a Madrid, come gruppo eterogeneo di attiviste di vari movimenti, ci siamo riunite per chiederci quale mondo desideravamo e quale percorso di lotta costruire insieme per raggiungerlo. L’arrivo della pandemia ci ha impedito di vederci fisicamente e abbiamo deciso di mettere per iscritto alcune riflessioni condivise in questo libro» Così Clara Serra, attivista e femminista spagnola, già membro dell’assemblea regionale di Madrid per Podemos, ha raccontato venerdì 9 maggio in piazzale Inzani la nascita del libro Alianzas rebeldes. Por un feminismo más allá de la identidad, appena tradotto in italiano da progetto Me-Ti col titolo Alleanze ribelli. Per un femminismo oltre l’identità (qui la scheda del libro).
Insieme a Clara Serra, a presentare questo libro nel corso dell’evento organizzato da Potere al Popolo Parma insieme al bar Rivamancina, anche Viola Carofalo, tra le curatrici del libro nella redazione di progetto Me-Ti e membro del coordinamento nazionale di Potere al Popolo.
«Il testo ruota intorno a tre assi, che corrispondono a tre questioni cruciali e che siamo chiamate ad affrontare con la massima urgenza: l’affermarsi, in maniera sempre più capillare, dell’identitarismo e dell’essenzialismo all’interno dei nostri discorsi e delle nostre lotte che rischia di farci perdere di vista l’obiettivo di costruire un fronte comune; la strumentalizzazione delle nostre richieste che finisce per rafforzare forme di esclusione e di giustizia punitiva; il pericolo che si nasconde dietro alla nostra rappresentazione come “vittime innocenti” e a un’idea di sessualità intesa come sfera nella quale sperimentiamo solo violenza e oppressione e che dunque disperde il suo potenziale liberatorio. Le tre riflessioni sono solo apparentemente separate, ma in realtà partono dalla stessa esigenza: i nostri discorsi, le nostre istanze e sacrosante rivendicazioni non devono essere assorbite, riorientate, depotenziate.», ha spiegato Viola.

Nel corso della presentazione e del dibattito, che ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso, vari interventi hanno riguardato anche il tema della “sicurezza”, tanto discusso anche nella città di Parma. «La sicurezza oggi è spesso declinata in senso repressivo, come necessità di proteggere ciascuno dall’altro, quindi sempre intendendo l’altro come un pericolo o un nemico.» – hanno articolato le due autrici – «Per le femministe invece sicurezza è un mondo dove non ci siano pericoli, dove chi commette violenza e ingiustizia capisce di aver sbagliato e può cambiare. In questo senso, la giustizia femminista non ha nulla a che fare con il desiderio di punizione esemplare e di vendetta su cui si basa il punitivismo. La giustizia femminista è articolata e costruita a partire dalla logica dei diritti umani. Vale a dire, da una logica contraria al diritto penale del nemico, che disumanizza i soggetti che incrimina cancellando i loro diritti individuali con il pretesto di garantire una falsa sicurezza collettiva.» Il libro Alleanze ribelli. Per un femminismo oltre l’identità può essere acquistato online al blog di progetto Me-Ti.