Per contrappasso i maschietti dovrebbero stare un po’ “di sotto” per vedere come si sta…

di Paolo Fornaciari

Chi frequenta i giovani per lavoro mi riferisce che tranne casi isolati, razzismo e omofobia stanno diminuendo. Finalmente. Forse raggiungeremo la pace tra le genti, almeno per quanto riguarda le questioni di pelle, e la pace tra chi ha diversi gusti sessuali. Salterei nel futuro per vedere se anche la questione femminile, intesa come quell’insieme di consuetudini socialmente accettate di “superiorità” maschile subirà un’evoluzione in senso progressista.

Semplificando un poco ho la sensazione che le tre questioni citate, razzismo, omofobia, questione femminile, abbiano un comune denominatore, quello della supremazia dell’insieme forte (maggioritario numericamente ovvero “normale” come dice l’ormai celebre Generale scrittore, più forte socialmente e fisicamente) nei confronti dell’insieme debole (minoritario, cioè “diverso”, fragile). La parità tra gli esseri umani prima ancora che una questione di genere è una questione di rapporti di forza; ed è brutto che sia così perché non dovrebbe essere la forza a decidere le sorti del mondo, ma tant’è.

Cosa dovrebbe essere o chi dovrebbe essere quindi a governare i rapporti tra gli umani? La libertà, la parità, l’uguaglianza, il “ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i propri bisogni”? È indubbio che i bisogni delle donne finora siano stati messi in secondo piano dalla nostra evoluta società capitalista. Forse in terzo o quarto piano in altre società meno avanzate. Ed è ora quantomeno di parificarci. Anche se per contrappasso i maschietti dovrebbero stare un po’ “di sotto” per vedere come si sta. Che poi chi scrive, in tempi non sospetti, che vuol dire quarant’anni fa, dopo un breve periodo da adolescente geloso-possessivo, ambiva al ruolo di casalingo frustrato alleva bimbi… per dire le ambizioni. Ma è indubbio che fino ad ora le donne siano state considerate solo l’altro terzo o quarto del cielo, non certo la metà.

Tre donne tre che sono state le più importanti e presenti nella mia vita mi hanno raccontato di aver subito molestie o tentativi di violenza sessuale. Due di esse in maniera identica da un parente molto vicino. Un paio di altre conoscenti hanno subito altrettanto. Una terza rimase sconvolta per anni dopo un’aggressione in strada.

Il sottoscritto all’età di undici anni, vestito con una maglietta con Gatto Silvestro e i calzoncini corti a quadretti confezionati da mia madre (per dire quanto ti restano in mente certi episodi) è stato portato in un sotterraneo da un adulto per una richiesta sessuale per fortuna rifiutata. Non ero bimba è vero, ma forse l’androginia infantile ha confuso le idee al tipo, o forse gli piaceva così.

Non so se esiste una legge dei numeri e delle percentuali, ma mi spaventa pensare che tante donne solamente nella mia cerchia abbiano subito abusi sessuali. Per non nominare quelle che hanno subito violenze fisiche anche importanti. Significa che tanti, troppi uomini hanno un grosso problema.

È di qualche anno fa l’offerta fatta ad un’amica di una camera a casa nostra in cui venirsi a rifugiare per non rischiare ulteriori botte. Offerta rifiutata, per la cronaca.

Ma aldilà dell’aiuto, della solidarietà, del “tirarsi fuori” mi sento piuttosto disarmato verso fenomeni dei quali anch’io fino ad una quindicina d’anni fa non mi rendevo conto della diffusione, trasversale a tutto il genere.

Anche nella famiglia di un amico c’è un uxoricida, classe sociale alta e cultura superiore e diventa facile, dopo, dire che sì era un personaggio un po’ così, un po’ pieno di sé, un po’ egocentrico e non si “poteva permettere” di esser lasciato… Brutte storie, orrende e incomprensibili tragedie.

Restiamo umane ed umani, prendendoci per mano e camminiamo insieme.

 

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