Potere al Popolo: Parma perde punti nella classifica del Sole? Guardiamo alle disuguaglianze e redistribuiamo la ricchezza

da Potere al Popolo – Parma

Fotografia di Lorenzo Melegari

Non abbiamo mai dato troppa importanza alle classifiche de “Il Sole 24 Ore”, non ci riconosciamo nella logica competitiva dei talent, ma pensiamo sia significativo quello che sta succedendo nel dibattito politico locale, dove si commenta lo scivolone di Parma. La destra strepita e straparla dell’unico argomento che è in grado di evocare da trent’anni: la sicurezza. Certamente un tema. Ma a ben guardare i dati, non è certo quella la causa delle 26 posizioni perse, che invece risiedono in una disparità di redditi che è sempre più una voragine, stando ai dati del giornale di Confindustria.

La parte più ricca della città diventa sempre più ricca, la più povera sempre più povera. Per la prima volta questo parametro viene introdotto, e guardacaso la nostra città perde 38 posizioni: l’anno scorso Parma era quarta (sulla sicurezza ne guadagna 2, per la cronaca).

Con l’introduzione di un parametro che valuta la disparità tra ricchi e poveri l’immagine di città capitale di tutto promossa da tutti gli amministratori che si sono succeduti, da Ubaldi in avanti, si sgretola sotto il peso della realtà.

Quanto costa abitare e vivere a Parma? Chi dispone del livello di benessere necessario per essere un cittadino a Parma? Chi invece ne è escluso?

Sarebbero forse queste le domande da farsi di fronte a questi dati, anche quelli sulla tanto invocata sicurezza troverebbero risposte diverse dalle solite, vomitate in ogni campagna elettorale da destra a sinistra, più a caccia di consensi facili sulla pelle degli ultimi che di soluzioni reali.

Al triste dibattito politico attuale mancano alcune domande: dove finisce tutta la ricchezza prodotta nel nostro territorio? Chi ne beneficia? Come fare in modo di redistribuire la ricchezza e costruire una città più giusta che diventerebbe anche una città più sicura? Non è ricca una città quella dove non tutti possono permettersi una casa, dove una famiglia con anziani e disabili a carico rimane sempre più sola, dove scuola e sanità di qualità sono lussi a pagamento sul mercato.

Bisogna tassare le rendite e i grandi patrimoni sia a livello nazionale che a livello locale per trovare le risorse per garantire una Parma più giusta.