da CIAC – Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale
Mercoledì 27 novembre inizierà il secondo corso della Libera università del pensiero critico (LUSC) del Centro studi movimenti, dal titolo Storia dell’accoglienza e del diritto d’asilo in Italia, a cura di CIAC – Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale. Per quattro mercoledì dalle 18.30 alle 20 fino al 18 dicembre, nella sede del Centro studi movimenti (c/o Casa Matteo Bagnaresi, via Saragat 33/A, Parma) si approfondirà la storia dell’accoglienza, tema estremamente attuale e molto spesso utilizzato dalla propaganda politica a fini elettorali.
A circa trent’anni dalle prime pionieristiche esperienze promosse dalla società civile, il tema della protezione in Italia è oggetto di un discorso politico e sociale sempre polarizzato e non infrequentemente inquinato. Eppure la conoscenza reale dei sistemi istituzionali di accoglienza, dei loro modelli, servizi e pratiche è scarsamente diffusa, così come la sua reale dimensione numerica, il suo impatto reale nella costruzione di una nuova cittadinanza, nello sviluppo dei sistemi di welfare e nel contrasto ai fenomeni della marginalizzazione e dello sfruttamento lavorativo. La previsione costituzionale (art. 10) è ancora largamente incompiuta e la lotta per il riconoscimento del diritto alla protezione e all’accoglienza rappresenta oggi una sfida che non riguarda i soli migranti e i soli operatori dell’accoglienza. L’attuale contesto normativo con il cosiddetto Decreto “Cutro” peggiora ulteriormente il quadro, rendendo estremamente complesso esercitare il diritto di asilo in Italia, tra nuove e vecchie forme di respingimento ai confini esterni del nostro paese e nuovi e vecchi modi di negare l’accesso alle tante frontiere interne, mentre il fantasma dei “campi” di confinamento e segregazione ritorna ad abitare i territori.
Il corso offre un approfondimento dell’evoluzione e dello sviluppo dei sistemi che hanno provato a rendere esigibili i diritti per richiedenti asilo e rifugiati e dei sistemi che invece hanno provato a incorporare logiche di controllo e segregazione, con riferimenti giuridici per comprendere la complessità dei “permessi di soggiorno”. Una riflessione critica e documentata dai dati per comprendere l’attuale contesto, i suoi enormi rischi e la deriva politica comunitaria e italiana.
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