di Rete Diritti in Casa Parma
Volevamo commentare l’eroico intervento del consigliere comunale Priamo Bocchi di Fratelli d’Italia che si è fatto riprendere davanti al Ponte nord, epica costruzione della giunta centrodestra di Pietro Vignali costata 25 milioni di euro di soldi pubblici (oltre ad altri 14 di fondi privati) e mai utilizzata nella sua parte sopraelevata per mancanza di autorizzazioni e per motivi di sicurezza. Ora si viene a sapere che serviranno altri 6 milioni di euro di fondi pubblici per mettere a norma la struttura. Facendo due conti, con i soli soldi pubblici spesi per il ponte (25 milioni + 6) si sarebbero potuti allestire 310 nuovi alloggi ERP, cosa che avrebbe probabilmente risolto i problemi abitativi di tanti bisognosi, compresa almeno una parte delle persone che sono costrette ad accamparsi di notte sui cartoni all’esterno della struttura in vetro e acciaio, riparati da tende e cartoni.
Chiaro che a Bocchi non interessa il destino di queste persone, da lui considerate agenti di degrado. Allo stesso modo in cui non interessano al governo guidato dal capo politico di Bocchi, Giorgia Meloni, che nell’ultimo bilancio ha stanziato per le politiche abitative pubbliche la miseria di 100 milioni destinati a tutto il territorio nazionale e spalmato su due anni (a una città come Parma potrebbero arrivare, se tutto va bene, la miseria di 500.000 euro in due anni). Allo stesso tempo si progetta di spendere 15 miliardi di euro per un altro ponte, quello sullo stretto di Messina.
Evidentemente la priorità per la destra sia a livello cittadino che nazionale sono i ponti, non certo le questioni sociali e le politiche per la casa.