da Comitato chiamata contro la guerra, Officina Popolare, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, CIAC, Donne in Nero e altre associazioni
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Questo recita l’articolo 11 della nostra Costituzione democratica e repubblicana, per la cui stesura hanno lavorato 556 deputati costituenti, di ogni provenienza politica.
Oggi l’invio di armi, inopinatamente approvato dal governo Draghi, sta violando le norme fondamentali alla base del nostro stesso ordinamento giuridico.
Oggi l’invio di armi, inopinatamente approvato dal governo Draghi, sta violando le norme fondamentali alla base del nostro stesso ordinamento giuridico.
Si tratta di un atto al di fuori della legalità costituzionale, reso ancor più oltraggioso perché coperto dalla formula del segreto di Stato, che accresce i dubbi circa le finalità, i destinatari, le conseguenze di tali disgraziate consegne. La promozione della pace e della sicurezza è uno dei valori e degli obiettivi dell’Unione Europea. Così si legge nel sito ufficiale dell’Ue, che esattamente dieci anni fa ricevette il Nobel per la Pace 2012.
Quando si sostiene davvero la direzione della Pace, per questa guerra così come per tutte le altre guerre colpevolmente dimenticate negli anni e nei luoghi, occorre farlo concretamente e ciò significa passare inevitabilmente dal disarmo. Fornire armamenti NON è la strada per costruire o proteggere la pace tra i popoli.
Quando si sostiene davvero la direzione della Pace, per questa guerra così come per tutte le altre guerre colpevolmente dimenticate negli anni e nei luoghi, occorre farlo concretamente e ciò significa passare inevitabilmente dal disarmo. Fornire armamenti NON è la strada per costruire o proteggere la pace tra i popoli.
Per dire No all’invio di armi. Per dire No a questo e a tutti i conflitti.
Mercoledì 30 marzo 2022, presidio davanti alla Prefettura di strada della Repubblica a Parma, ore 17:30.