da Potere al Popolo Parma
Lunedì il consiglio comunale si dovrà esprimere su un progetto urbanistico che avrà un impatto pesante sul futuro della città. Un futuro che a dispetto dei proclami dell’amministrazione sarà più grigio che verde, visto che il progetto in questione riguarda l’edificazione di un magazzino di logistica di ben 50mila metri quadrati, “cinque volte” il magazzino Amazon costruito recentemente, leggiamo sulla testata locale di Repubblica.
È una scelta politica, quella di recepire un progetto di questo tipo nel proprio piano, che esprime un’idea di futuro molto diversa da quella sbandierata sui media. Per riuscire almeno a provare a indirizzare il nostro territorio verso la sostenibilità è fondamentale che si usino i pochi e spuntati strumenti a disposizione di un’amministrazione comunale: il piano urbanistico. Che è poco più che una formalità ormai, un’occasione di marketing territoriale come un’altra.
Così, il territorio è come una pagina vuota su cui incollare i progetti che piovono dal cielo, la prospettiva di futuro arriva giusto agli oneri di urbanizzazione, buoni forse per inaugurare una strada o appuntarsi l’entusiasmante occasione di lavoro offerta in periodo elettorale. Il fatto stesso che venga infilata in fretta e furia una variante del calibro di 50mila metri quadri di magazzino a vocazione logistica, fa pensare più all’occasione di raccattare due soldi che alla presenza di un vero e proprio piano, di un’idea di città. L’unica idea è quella di favorire gli interessi economici più forti, nella vana speranza che oltre a inquinamento e traffico si sparga anche un po’ di ricchezza.
La logistica presenta alti costi non solo sotto il profilo ambientale, ma anche sotto quello sociale: le lotte dei facchini denunciano condizioni di lavoro terribili. Ed ecco, dietro gli slogan ecologicamente corretti, che fa capolino il futuro grigio della capitale green.