dalla Casa del popolo di Parma
Oggi pomeriggio Andrea, Guglielmo e Marcello hanno consegnato a Verona tutto il materiale arrivato alla Casa del Popolo Parma per la raccolta solidale di aiuti umanitari in favore delle persone migranti bloccate in Bosnia-Erzegovina. Ci teniamo a ricordare che l’iniziativa parte dalla onlus One Bridge To Idomeni, che si occuperà della spedizione del materiale in Bosnia. A loro va il nostro primo ringraziamento! Già domenica, dopo sole 3 ore, non credevamo ai nostri occhi, siamo stati sommers* da scarponi, giacconi, coperte, sacchi a pelo e tanto altro…grazie!
Ringraziamo di cuore chi ha potuto donare qualcosa, chi si è organizzato e ha raccolto materiale tra amici e parenti, chi ha attivato la propria associazione, chi si é fermato per dare una mano, chi ha messo a disposizione il furgone, chi ha diffuso la notizia nella propria rete di contatti, chi ancora ci scrive per donare altro materiale (vi faremo sapere, se si riuscirà a fare un secondo viaggio ripartiremo con la raccolta!)
Ringraziamo in particolare le compagne della Casa delle Donne per il prezioso aiuto nel riorganizzare e inscatolare tutto il materiale. Senza di loro non saremmo riuscit* a spedire tutto in tempo!
La catena solidale che si è costruita in poco tempo in città ci dice che non siamo i soli a provare orrore di fronte alla disumanità con la quale sono trattate le persone migranti, lasciate morire in mare o di freddo lungo la rotta balcanica, costrette a subire soprusi e violenze inaudite.
La nostra solidarietà vuole anche essere una denuncia, però, verso le responsabilità dei governi europei, nelle loro politiche di guerra e di costruzione dell’Europa Fortezza, nell’appalto delle frontiere, nell’accoglienza negata, negli accordi siglati con torturatori e carcerieri, nei mancati soccorsi in mare e per terra, nell’indifferenza e nelle politiche di respingimento fatte per mero calcolo elettorale.
La rete solidale nata in questi giorni dal basso e tramite il passaparola qui a Parma, come in altre città, ci parla della possibilità concreta di costruire un argine al razzismo e all’odio, senza restare indifferenti di fronte al grido di dolore di questa umanità in cammino. Ci parla della possibilità concreta di porre un freno al dilagare della guerra tra poveri, di rinsaldare relazioni solidali e, nel farlo, costruire in embrione, un’alternativa di società.
Oggi è il 27 gennaio, Giornata della Memoria. Pensiamo che praticare la solidarietà tra le/gli oppress* e le/gli sfruttat* sia il modo migliore per celebrare questa giornata di ricordo dell’orrore scatenato dal nazifascismo, ma anche giornata di liberazione per i sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz.
Non vogliamo rassegnarci di fronte alla barbarie che avanza, e che, oggi come ieri, si manifesta nella negazione della dignità umana e dei diritti più elementari delle persone, nella privazione della libertà, nella condanna alla sofferenza per la sola “colpa” di essere nati.
Ci fa piacere sapere che il materiale raccolto possa offrire un po’ di sollievo e di conforto alle persone alle quali verrà donato.
Alle donne, agli uomini, alle/ai bambin* in cammino alla ricerca della propria felicità, promettiamo di non restare indifferenti, di continuare a lavorare affinché dopo l’inverno dei diritti negati, possa presto tornare a splendere la primavera.
Ci piace chiudere questo lungo post, ringraziando ancora tutt* voi, con questa poesia di Gianni Rodari: “Viva la primavera / che viaggia liberamente / di frontiera in frontiera / senza passaporto, / con un seguito di primule, / mughetti e ciclamini / che attraversando i confini / cambiano nome come / passeggeri clandestini. / tutti i fiori del mondo son fratelli”.