da Unione sindacale di base. Confederazione di Parma
Usb Parma oggi [9 ottobre 2020, ndr] era in piazza insieme ai lavoratori, lavoratrici e professionisti dello spettacolo e cultura per denunciare insieme a loro non solo le condizioni di precarietà e le poche tutele strutturali che caratterizzano il settore, ma come queste si siano aggravate durante la pandemia. Le prospettive future in campo sono ancora più incerte e sicuramente non rappresentano un rilancio del settore che assegni priorità alla dignità delle condizioni di chi ci lavora.
Anzi, vediamo acuirsi le solite dinamiche. Soldi del pubblico a tamponare la fase emergenziale quando da decenni si tagliano i fondi perché bisogna rispettare il pareggio di bilancio. Giochino noto, che inevitabilmente getta il settore nelle mani del privato e dei finanziamenti privati che ovviamente fanno i loro interessi e se danno qualcosa deve “tornare” qualcosa. Infatti torna la cultura trasformata in evento, che fa profitti, e il diritto costituzionale di promozione generale della cultura e la sua fruizione accessibile a tutti, calpestati.
L’unica soluzione è il rilancio a gestione 100% pubblica del settore cultura e spettacolo per la dignità e il futuro di chi vi lavora e di questo Paese.