Medici in mobilitazione permanente, Link: “Unit* per il Ssn”

da Link – Studenti Indipendenti di Parma

Un momento della manifestazione in piazza Garibaldi (29/05/2020)

Il 29 maggio a Parma, come in altre 20 piazze d’Italia, studentesse e studenti di Medicina e Chirurgia, neo-abilitat*, camici grigi, medici in formazione specialistica e corsist* di Medicina Generale hanno dato via a una mobilitazione permanente, in occasione della data lanciata da Link Coordinamento Universitario, Link Area Medica, Chi si cura di te?, Rete della Conoscenza, ER – Ex rappresentanti in prima linea, Segretariato italiano giovani medici, Materia Grigia, Salviamo Ippocrate e Farmacia Politica.

Con il Decreto Legge “Rilancio”, infatti, sono stati inseriti 4.200 contratti di specializzazione aggiuntivi, ma non strutturali, arrivando a raggiungere a fatica un totale di 13.400 borse per circa 25.000 candidati previsti per il concorso del 22 settembre per l’accesso alla formazione specialistica. In questo modo, più di 10.000 “camici grigi” resterebbero esclusi dal percorso, rimanendo di fatto in un limbo che prende il nome di imbuto formativo. Per di più, manca completamente un investimento sulla rete formativa, dato che l’attuale capacità massima delle nostre scuole di specializzazione è settata su 11.000 specializzandi e specializzande. Davanti a cifre di questa entità, 4.200 contratti aggiuntivi non possono essere definiti né una vittoria né risolutivi della grave condizione di sofferenza in cui versa il nostro Ssn.

I medici in formazione specialistica, durante l’emergenza Covid, sono risultat* indispensabil* a riempire i buchi di un sistema ridotto allo stremo da decenni di politiche di definanziamento, svolgendo spesso le stesse mansioni degli strutturati ma in condizioni di lavoro prive di tutele. L’emergenza sanitaria, infatti, era in corso da ben prima di questa pandemia: stiamo assistendo alla più grave carenza di organico e di finanziamenti della storia del Ssn, dovuta a 10 anni di tagli alla sanità (per un totale di 37 miliardi), all’aziendalizzazione nonché alla perdita di più di 10.000 specialisti, inficiando così in modo drammatico la qualità e la tempestività delle cure sul territorio nazionale. 

È evidente che, per la tutela del Ssn e del diritto alla salute di tutte e tutti, non sono più accettabili soluzioni tampone, incomplete o parziali, come lo stanziamento di contratti aggiuntivi in numero insufficiente a rispondere alle reali esigenze di salute della popolazione. Invece, è necessaria una riforma globale, che riguardi tutta la filiera formativa e lavorativa medica, dai corsi di laurea alla formazione specialistica e generalista, fino all’assunzione a ruolo del medico del territorio.

Per poter agire al di fuori delle logiche di mercato è imprescindibile l’avere medici numerosi e formati adeguatamente, con tutele e garanzie per il loro lavoro.