Il mercato espelle i poveri dalla città

da Rete Diritti In Casa

Il mercato si muove, ma per soddisfare le esigenze speculative di chi investe nel mattone e acquista alloggi da “mettere a reddito”, come dicono gli stessi operatori, o per dare al limite un alloggio a chi si trova in condizione di garantire coperture economiche per l’acquisto di una prima casa. Gli alloggi non ci sono invece per tutti coloro che si trovano in una condizione di precarietà lavorativa, per chi lavora a termine o con uno delle centinaia di tipologie di contratti senza garanzie, introdotti per spremere al massimo i lavoratori.

Il mercato immobiliare dell’affitto non sembra per niente interessato al destino dei lavoratori precari, ma sembra piuttosto attratto dalle nuove piattaforme di locazione temporanea come AirBnB, che garantiscono ai proprietari maggiori entrate a fronte di minori vincoli, fenomeno questo che sta portando alla gentrificazione dei centri cittadini e alla esclusione di poveri e migranti dall’accesso a un alloggio per vivere. A fronte di questo sta la gravissima carenza di alloggi Erp e di altre strutture di accoglienza pubbliche per le famiglie e per i singoli sfrattati e senza casa. Si paga oggi più che mai l’immobilismo delle amministrazioni cittadine che negli anni del boom edilizio spendevano gli introiti degli oneri di urbanizzazione per grandi, costose e inutili opere invece che per consolidare il patrimonio immobiliare pubblico.

In provincia di Parma rimangono circa 50mila alloggi sfitti, che sono un insulto a chi ha bisogno di casa. Di fronte alla povertà conseguente alla precarietà dominante, occorre rifiutare la guerra tra poveri che indica nei migranti la causa di tutti i mali. La povertà si combatte ridistribuendo la ricchezza, perché è chiaro che c’è chi dalla crisi, dallo sfruttamento e dalla speculazione ha tratto enormi vantaggi e che siamo di fronte a una polarizzazione sempre più netta della ricchezza, con ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.

Per garantire a tutti il diritto all’abitare le case ci sono già: basterebbe redistribuire una parte di quelle dei grandi proprietari immobiliari, delle banche e degli speculatori. La grana sta nelle tasche dei padroni e degli speculatori. L’attacco ai migranti viene usato come arma di distrazione di massa per distogliere l’attenzione dalla vera sostanza che è la cruda realtà della guerra di classe che i padroni stanno conducendo contro gli sfruttati di tutto il mondo: è ora di svegliarsi. Per tutto questo ci ritroveremo sabato 21 dicembre, dalle 10.00, in presidio sotto alla Prefettura di Parma