di Unione sindacale di base
Apprendiamo a mezzo stampa e tramite lettere legali appese come comunicati nelle bacheche delle biblioteche cittadine che sia il Comune sia la Cooperativa le Pagine, che ha in gestione buona parte dei servizi bibliotecari, non fanno un passo indietro rispetto alla grave situazione di inquadramento dei lavoratori e alle modalità di gestione delle biblioteche di Parma (San Paolo, Civica, Pavese e Alice).
A giugno avevamo denunciato l’esternalizzazione e il sotto inquadramento dei lavoratori rispetto alla formazione e alle caratteristiche richieste dal bando di gara, evidenziando anche come il CCNL delle Cooperative cociali e socio-assistenziali non sia congruo con la professione di bibliotecario.
Non solo c’è un problema di inquadramento relativo al CCNL Coop. Sociali, visto che il livello applicato è C1 (“impiegato/a d’ordine”) quando dovrebbe essere almeno D1 (“impiegato/a di concetto”), ma vogliamo anche ricordare alla cooperativa che nelle biblioteche di Parma i lavoratori fanno molto di più rispetto alla “semplice” operazione di prestito e rientro del libro. A loro è infatti richiesto da capitolato una “conoscenze di base della lingua inglese”, di “elementi e metodologie di catalogazione”, di “tecniche di promozione della lettura e della promozione culturale rivolta a bambini e adulti”, “competenze e conoscenze nella comunicazione web, informazione digitale e gestione dei social network più diffusi”, senza tacere della richiesta di diploma di laurea.
Ribadiamo però che il contratto applicato non è quello corretto. Infatti il contratto corretto è quello Federculture e non possiamo che denunciare i verbali di accordo che i sindacati gialli (Fp Cgil, Fisascat Cisl, Filcams Cgil) hanno sottoscritto il 27/04/2015 e il 24/08/2015, e in cui hanno sancito e ratificato l’applicazione del CCNL Coop. Sociali, perché vanno a ledere i diritti dei lavoratori. Non si può difendere il livello di inquadramento senza dire nulla e accettare un CCNL sbagliato, che di per sé non riconosce le corrette professionalità (perchè non le prevede essendo un’altra cosa) e le conseguenti retribuzioni.
Chiediamo alla Cooperativa Le Pagine di chiarire come e in che modo l’ispettorato del lavoro di Bologna a cui fa riferimento nella lettera abbia approvato i suddetti inquadramenti e quindi la validità di un CCNL applicato non corretto. Non comprendiamo come una biblioteca comunale possa svolgere un ruolo definito nel titolo del CCNL Coop. Sociali stesso, come “socio-sanitario, umanitario, assistenziale-educativo ed inserimento lavorativo” che di per sé rimandano ad un lavoro di cura che viene svolto nell’ambito sociale. Una biblioteca svolge sicuramente un ruolo sociale, ma a livello culturale e non di cura! Il titolo del CCNL Federculture riporta infatti che è un contratto rivolto ai “dipendenti delle aziende dei servizi pubblici della cultura, del turismo, dello sport e del tempo libero”. Data l’evidenza ci sembra superfluo ogni ulteriore commento.
Il Comune e la Cooperativa Le Pagine hanno inoltre cercato di giustificare la situazione sia rifacendosi alle mansioni effettivamente svolte dai lavoratori che attraverso paragoni con i livelli del personale comunale. Se per la prima osservazione vale ciò detto prima sulle alte richieste del capitolato, la seconda svela invece ancora una volta la natura delle esternalizzazioni. Lo abbiamo già detto ma non ci stancheremo mai di ripeterlo: le esternalizzazioni rappresentano sempre un compromesso al ribasso per i diritti dei lavoratori e per le loro retribuzioni. Il personale esternalizzato svolge mansioni pari a quello comunale con cui condivide il luogo di lavoro ma col quale, purtroppo, non condivide la stessa dignità professionale e retributiva.
La strada da percorrere per evitare che sussistano gravi differenze di trattamento non può quindi che essere quella dell’internalizzazione del servizio e dei lavoratori, a maggior ragione per una città che si vanta di essere capitale italiana della cultura!