da Comitato contro ogni autonomia differenziata
Mercoledì 15 gennaio, alle ore 18, presso la sala della sezione ANPI di Parma (Piazzale Barbieri, 1) si terrà la presentazione del volume Spezzare l’Italia. Le regioni come minaccia all’unità del Paese, edito da Einaudi (2024) .
Sarà presente l’autore, Francesco Pallante, professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Torino, che dialogherà con Maria Ricciardi (Coordinamento Democrazia Costituzionale di Parma) e con Roberta Roberti (Parma Città Pubblica APS).
L’incontro, organizzato dal Comitato contro ogni autonomia differenziata, per l’uguaglianza dei diritti e l’unità della repubblica di Parma, si propone di approfondire con il Prof. Pallante gli aspetti di incostituzionalità del DDL Calderoli anche alla luce della recente sentenza in merito (192/2024 del 3 dicembre u.s.) della Corte Costituzionale e molto probabilmente della pronuncia sull’ammissibilità del referendum abrogativo, che dovrebbe essere ufficializzata il 13 gennaio.
La questione dell’autonomia differenziata è cruciale per il futuro del Paese: spinto al limite del secessionismo, il regionalismo ha peggiorato lo Stato senza migliorare le regioni, confondendo competenze che indeboliscono enormemente il sistema costituzionale. Materie quali sanità, istruzione, musei, lavoro, sostegno alle imprese, trasporti, strade e autostrade, ferrovie, porti e aeroporti, paesaggio, ambiente, rifiuti, edilizia, energia, enti locali passeranno integralmente alla competenza delle regioni che ne faranno richiesta. Ciò creerà enormi diseguaglianze e metterà in difficoltà le famiglie, ma anche le imprese, favorendo il processo di frammentazione e di privatizzazione e impedendo la solidarietà nazionale.
Insieme all’autore, cercheremo di capire come sia accaduto che una rivendicazione di parte, segnata da egoismi territoriali e da avidità economica, sia potuta diventare una questione nazionale capace di mettere in scacco la tenuta dell’unità del Paese. E insieme cercheremo anche di ragionare sul percorso da proseguire verso l’abrogazione di questa legge iniqua e devastante, dopo lo straordinario successo della raccolta firme per il referendum abrogativo del DDL Calderoli della scorsa estate (1 milione e 300 mila adesioni!).