Sulla decisione aziendale di chiudere Repubblica Parma

la redazione

La notizia della decisione del Gruppo editoriale Gedi di chiudere l’edizione online del quotidiano “Repubblica Parma” sta suscitando molto dibattito in città e provincia. “Repubblica Parma”, infatti, è una testata attiva dal 2008, nata sotto la direzione di Antonio Mascolo, che ha iniziato a seguire le vicende cittadine sfruttando le potenzialità del web e candidandosi a media d’informazione alternativo alla “Gazzetta di Parma”. Dopo spiacevoli ristrutturazioni, dal 2017 la redazione è guidata da Francesco Nani con molte collaborazioni esterne.

Senza dubbio, in questi sedici anni, tra alti e bassi, “Repubblica Parma” ha svolto un ruolo importante nell’informazione locale. Infatti, in diversi periodi, anche prima del 2008, numerose testate, cartacee o online, hanno tentato di inficiare il monopolio inossidabile della “Gazzetta di Parma” e della sua insopportabile promozione di un’opinione pubblica retrograda e paternalista, espressione dell’élite tradizionaliste benestanti o del più subalterno conformismo popolare.

Tra questi giornali online (alcuni ancora operativi e in salute) senz’altro “Repubblica Parma” ha svolto un ruolo di rilievo, un po’ per il prestigio della testata, un po’ per il tentativo di dar voce a settori della società civile che non avevano adeguato spazio tra le colonne del quotidiano legato all’Unione Parmense degli Industriali.

È chiaro dunque che la notizia di questa possibile chiusura scatena preoccupazione. In primo luogo per il futuro dei suoi giornalisti e collaboratori, a cui anche noi di “Voladora” esprimiamo tutta la nostra solidarietà. In secondo luogo perché inevitabilmente il venir meno di un media così importante renderebbe più povera l’informazione in città e di conseguenza renderebbe meno democratica la sua vita politica.

Per non sembrare ipocriti, vogliamo essere chiari. La nostra solidarietà ai lavoratori è sincera così come è evidente la constatazione che la sua chiusura non farà bene alla democrazia cittadina. E tuttavia ci spiace ricordare che questo blog, “Voladora”, si è costituito nel 2018 per la semplice constatazione che nessuna testata (anche quelle che si presentavano in alternativa alla “Gazzetta”) ha mai dato reale visibilità alle iniziative, mobilitazioni e riflessioni dell’area delle forze della sinistra antagonista e dei movimenti conflittuali del Parmense.

Detto questo, sui social molti hanno iniziato a lanciare l’idea di una mobilitazione per salvare “Repubblica Parma”, tra i primi l’ex-direttore Mascolo. Una mobilitazione che non potrà che avere come controparte i nuovi vertici aziendali del Gruppo Gedi, proprietario di “Repubblica”. Una mobilitazione che non potrà che fare bene a tutti, ai settori della borghesia democratica e acculturata che hanno trovato voce in questa testata e, più in generale, a tutta la città. Dunque (oltre ai post su facebook) come si procede?