Le paratie quando arrivano arrivano

di Marco Severo

Adesso tutti a dire che la “GazZitta di Parma” non ha valorizzato in prima pagina la manifestazione in difesa delle donne, il giorno dopo il 25 novembre mondiale. Adesso tutti a lamentare che la “GazZitta di Parma” concede più risalto alle paratie “sulla Parma” che a settemila persone andate in piazza con i colori, la rabbia e la vita. Ma che ne sanno, tutti? Comodo eh, andare in piazza a fare casino e il giorno dopo recarsi – trallallero trallalà – all’edicola (se non l’hanno spiantata nella notte) per rivedersi in prima pagina sul giornale più antico d’Italia! Continue reading “Le paratie quando arrivano arrivano”

“Venite a Parma che abbiamo già riaperto i musei”. E sul coronavirus in città nessun dato

di M. Laudrup

Quello che segue è un resoconto della ricerca che ho condotto per conoscere il numero di casi positivi tra i residenti della città di Parma. Un dato che non si trova su nessun mezzo d’informazione locale, nonostante siano invece diffusi quelli relativi alla Provincia e ad alcuni comuni del parmense. Eppure, ho ottenuto le informazioni ufficiali come comune cittadino, senza particolari raccomandazioni ed entrature, limitandomi a usare la testa e un po’ di pazienza. Ma sono dati che qualsiasi giornalista, di qualsiasi testata, cartacea o online, può ottenere facilmente facendo una telefonata o mandando una email. Continue reading ““Venite a Parma che abbiamo già riaperto i musei”. E sul coronavirus in città nessun dato”

L’ennesima narrazione tossica della violenza sulle donne

da Casa delle donne di Parma

Non è bastato il plauso unanime per le parole della giornalista Rula Jebreal di poco meno di un mese fa, sul palco di Sanremo, per la sua condanna nei confronti di chiunque, ancora, voglia fare il processo alla vita delle vittime più che alle azioni degli autori di violenza. Sempre più spesso leggiamo parole e frasi che danno valore e spazio a chi, ancora, nei tribunali, fa diventare la vittima corresponsabile della violenza subita, mettendola sul banco degli imputati e creando ogni possibile attenuante per lo stupratore. Si chiama “vittimizzazione secondaria”, ed è quella che sono costrette a subire moltissime donne che trovano la forza di denunciare. Continue reading “L’ennesima narrazione tossica della violenza sulle donne”

Premio Sant’Ilario alla “Gazzetta”: un omaggio politico ai padroni della città

la Redazione

Il premio Sant’Ilario dovrebbe essere conferito, secondo statuto, a coloro che hanno contribuito a “rendere migliore la vita dei singoli e della comunità o ad elevare il prestigio della città”. Quest’anno una medaglia d’oro è andata alla “Gazzetta di Parma”, con una motivazione che inizia così: “è il più antico quotidiano italiano: il primo numero posseduto è del 19 aprile 1735, ma è certo che esistesse da prima. Da 285 anni racconta gli eventi e i personaggi del territorio, cercando sempre di essere lo specchio della città e della provincia”. Certo è bello che un giornale manifesti, con lodevole, emblematica franchezza, il proprio carattere menzognero ponendo per decenni sotto la testata una menzogna: “Fondato nel 1735”. Continue reading “Premio Sant’Ilario alla “Gazzetta”: un omaggio politico ai padroni della città”

Tutti dicono “Gazzetta”

di Marco Severo

In fondo l’aspettavamo da anni, ad ogni giro di premiazione speravamo che fosse la volta buona. Vedrai che prima o poi arriverà. L’abbiamo tenuta al caldo, cullata nell’intimità più segreta ma anche nell’evidenza dei desideri più sfrenati. Chiunque a Parma teneva il conto, sfogliava i nomi dei candidati, votava e faceva votare. Ma come mai, ci si interrogava ovunque, in coda all’Esselunga o allo spritz al Gavanasa, come mai, sì, insomma com’è possibile che la Gazzetta di Parma non abbia ancora ricevuto il premio Sant’Ilario? Continue reading “Tutti dicono “Gazzetta””

Il giornalismo mutante

di Marco Severo

Un giorno, gli insegnanti di una scuola di giornalismo dissero agli allievi che presto sarebbero diventati come Aldo Cazzullo. Ossia brillanti e famosi, molto pubblicati. Gli allievi ovviamente credettero alla promessa e ne furono compiaciuti. Erano là per quello. Per diventare come Aldo Cazzullo. Sarebbe servito solo un po’ di tempo, lo spazio della necessaria gavetta, poi, finalmente, avrebbero dato del “tu” al vecchio Aldo. Né gli insegnanti né gli allievi potevano però immaginare d’essere seduti su una di quelle faglie della storia che da un momento all’altro si attivano stravolgendo per sempre gli scenari sociali. Continue reading “Il giornalismo mutante”

Cani da guardia o cani da compagnia

di Marco Severo

Anni fa, una storica casa editrice cittadina ricorse a uno slogan piuttosto efficace per pubblicizzare il proprio marchio: «Battei legge Parma, Parma legge Battei». Elementare e funzionale. Compariva anche sui segnalibri dell’allora libreria di via Cavour. Era facile da ricordare, inconfutabile nella sua logica. Ma al di là di ciò, l’aforisma colpiva l’attenzione per la forma perfettamente circolare e per l’autosufficienza della sua sostanza semantica. Ben vestendo l’abito dell’autoreferenzialità parmigiana, infatti, lo slogan, oltre che affermare l’affidabilità della Battei in materia di lettura, denunziava, anche, l’autonomia se non proprio l’autarchia di un intero sistema culturale. Continue reading “Cani da guardia o cani da compagnia”