da La Paz Antiracist Football Club
La morte di Giulia Cecchettin, la 105esima donna uccisa quest’anno in Italia per mano di un uomo, vittima di quella che è una cultura patriarcale di cui la nostra società è intrisa, ci obbliga a prendere una posizione su una tematica così delicata ma al contempo e purtroppo così all’ordine del giorno. A differenza di quanto si è soliti fare per rendere omaggio a qualcuno, ovvero osservare un minuto di silenzio, in quest’occasione, accogliendo l’invito di Elena Cecchettin, la sorella della vittima, abbiamo deciso che osserveremo un minuto di rumore.
Perché l’unico modo che abbiamo per non dimenticare le vittime di femminicidio e gli eventi che hanno portato loro alla morte, per sostenere chi subisce, è proprio non rimanere in silenzio, impegnarsi facendo la propria parte, piccola o grande che sia per cercare di avere anche solo un minimo impatto sulla collettività.
Il femminicidio infatti è soltanto la punta dell’iceberg di una piramide di comportamenti sessisti e patriarcali, fatti di violenze e sopraffazioni di ogni genere che in maniera trasversale e a prescindere da età o fascia sociale si abbattono sulle donne in tutto il mondo e che prima o poi ognuna ha temuto e purtroppo subìto.
Per questo vi invitiamo non solo a portare cartelli, ma a partecipare al minuto di rumore con noi, utilizzando mazzi di chiavi, fischietti, borracce, ombrelli qualsiasi strumento o modalità che squarci il silenzio di cui abbiamo piene le tasche: non staremo zitte un minuto di più.