di Francesco Antuofermo
Per realizzare la foto che mostra per la prima volta il confine invalicabile di un buco nero è stato necessario ricorrere all’osservazione simultanea di otto sofisticati radiotelescopi sparsi in tutto il globo, dalle Ande cilene alle Hawaii, dal Messico alla Spagna, dagli Usa all’Antartide. Otto strutture gigantesche che messe insieme formano una parabola grande quanto l’intero pianeta. Un vero lavoro di squadra. A Parma invece non ci sarà bisogno di utilizzare tutta questa meravigliosa tecnologia per vedere l’enorme cratere che si aprirà qualora venisse accettata la richiesta di risarcimento che i legali dell’impresa Pizzarotti e del gruppo immobiliare Sonae Sierra stanno mettendo a punto: il buco nero potremo addirittura toccarlo con mano. Si parla di cifre da capogiro: 120 milioni di euro!
Come ormai diciamo da mesi, la speculazione in atto nella zona Fiera-Aeroporto-Mall, sta raggiungendo livelli di esasperazione indicibili. Tutti vogliono mettere mano a quella fetta di territorio, smembrarlo, stravolgerlo, cementificarlo. La Fiera desidera espropriare i terreni agricoli per trasformarli in altri parcheggi. L’impresa Pizzarotti vuole finire di costruire il Mall e rifare la viabilità. La Sogeap punta ad allungare la pista di atterraggio verso l’autostrada per poter risolvere i problemi finanziari trasformando in cargo l’aeroporto, operazione che le permetterebbe poi di allungare le mani sui 12 milioni di euro promessi dalla Regione. Sembra il valzer dei desideri. Ma in questo ballo gli unici a non essere ammessi sono i cittadini di Parma che seguono la vicenda con distacco non avendo ancora percepito che le cifre in discussione dovranno poi uscire necessariamente dalle loro tasche.
L’assessore Alinovi sostiene che fino ad oggi nessuna richiesta di risarcimento è partita dall’impresa Pizzarotti. Ma non lo esclude in futuro. Però, ha ribadito che i titoli edilizi rilasciati dal Comune sono tuttora ritenuti validi. L’assessore sa benissimo che queste rassicurazioni non tranquillizzano nessuno. Anche lui conosce la tecnica che per molte imprese, a volte, è più conveniente non costruire l’opera autorizzata, proprio per lucrare sugli indennizzi. Basta chiedere a Impregilo quanto ha realizzato con la mancata costruzione del ponte sullo stretto di Messina o allo stesso Pizzarotti che grazie alla rinuncia alla realizzazione della metropolitana a Parma ha potuto ricevere diversi milioni di euro a titolo di risarcimento.
Parma è una città incredibile, piena di impegni e scadenze molto impegnative. Come dice il nostro sindaco: «Siamo tutti in attesa e in grande fermento per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020. Nelle strade, nelle piazze, negli uffici e nei luoghi della cultura c’è fermento, si respira voglia di vita. C’è il sogno di poter regalare all’Italia che ci osserva l’anno più bello che Parma avrà da almeno vent’anni». Ma proprio per questo forse è meglio che la giunta affronti e risolva al più presto queste contraddizioni. Non vorremmo che questo sogno venga travolto dall’ennesimo buco nero causato da amministratori distratti e imprenditori affetti da incurabile plutomania.